SOPRAVVIVERE AD UNA TEMPESTA MAGNETICA
TEMPESTA GEOMAGNETICA a molti di voi potrebbe risultare sconosciuto questo tipo di evento. Se ne parla poco, spesso lo si sottovaluta… certo è difficile parlare di cosa non si vede. Come quando si parla di INTERAZIONE ELETTROMAGNETICA una forza invisibile ma essenziale per l’universo, senza di essa trapasseremmo gli oggetti e sprofonderemo nel terreno!
Potremmo definire una tempesta geomagnetica o solare innocua, dal momento che abbiamo un’atmosfera densa e una forte magnetosfera a proteggerci. Ma a volte le radiazioni emesse dal Sole sono così potenti che se riuscirebbero a raggiungerci al suolo saremmo spacciati.
Ma cos’è e come comincia una tempesta solare?
L’evento comincia con un espulsione di massa coronale (abbreviata con l’acronimo CME); dove enormi quantità di plasma vengono espulsi dalla parte più esterna dell’atmosfera solare.
Questo materiale espulso dalla corona solare è costituito da particelle subatomiche con carica elettrica positiva (PROTONI) e negativa (ELETTRONI), ma anche da elementi come elio, ferro e ossigeno.
Quando questa nube raggiunge la Terra, essa prende il nome di ICME. Queste particelle cariche possono disturbare anche pesantemente la nostra magnetosfera.
L’interazione tra le particelle cariche solari e la ionosfera terrestre creano delle spettacolari AURORE (boreali o australi a seconda dell’emisfero in cui le si vede).
Le CME assieme ai brillamenti solari (detti flare o eruzioni solari) possono interferire con le onde radio o con la linea elettrica ma anche danneggiare le nostre tecnologie più avanzate come i satelliti.
Le eruzioni solari che si scatenano nella fotosfera sono immense (anche potenti come un miliardo di bombe atomiche), esse formano delle grandi protuberanze solari alte centinaia di migliaia di chilometri che emettono dei forti flussi di particelle cariche (fenomeno chiamato vento solare) ma anche delle pericolose radiazioni capaci di ionizzare atomi e molecole.
Le eruzioni stellari impiegano da poche ore a diversi giorni per caricarsi, però l’eruzione vera e propria impiega pochi minuti per rilasciare tutta la sua energia. Le onde d’urto provocate viaggiano a velocità di 5 milioni di chilometri all’ora.
La tempesta raggiunge il nostro pianeta tra le 24 ore e le 36 ore successive dal momento del brillamento. Le tempeste magnetiche sulla Terra durano in media dalle 24 alle 48 ore, anche se le più potenti possono durare per diversi giorni.
Da tutto questo ne deduciamo che è molto difficile prevedere un brillamento e agire di conseguenza.
La tempesta solare più potente mai registrata avvenne nel 1859; l’evento si registrò dal 28 agosto fino al 2 settembre. L’aurora prodotta fu visibile in tutto il mondo e le linee del telegrafo presenti all’epoca smisero di funzionare per quasi un giorno. Si stima che, se nei giorni nostri (2013), una tempesta solare di quell’intensità ci investisse causerebbe danni per 2.6 trilioni dollari.
Ma cosa succederebbe se un’enorme tempesta magnetica si abbattesse sulla Terra?
Sarebbe una vera apocalisse; come già detto le tempeste magnetiche possono danneggiare la nostra tecnologia attuale anche in maniera permanente. Molto probabilmente se una grande tempesta magnetica si fosse abbattuta nel 1700 nessuno ci avrebbe fatto caso. Ma cosa accadrebbe se succedesse oggi…? beh c’è ne accorgeremo, eccome! Al giorno d’oggi siamo praticamente dipendenti dall’elettricità, se all’improvviso verremo privati di essa ritorneremmo indietro di centinaia di anni.
Una tempesta magnetica di proporzioni titaniche si abbatte sulla Terra trapassa la magnetosfera, l’atmosfera e raggiunge il suolo.
COSA SUCCEDE ALLA TERRA?
Sonde spaziali e satelliti artificiali sono i primi a risentirne così come la ISS.
I satelliti vengono bruciati e le comunicazioni si interrompono, tecnologie come il GPS non funzionano più.
Gli astronauti sulla stazione orbitale internazionale assorbono intense radiazioni ionizzanti e muoiono per avvelenamento acuto da radiazioni.
Sulla Terra intanto i cieli si dipingono di spettacolari sfumature di vari colori per il fenomeno dell’aurora e in pochi minuti da questo incantevole fenomeno veniamo privati della corrente elettrica. Veniamo immediatamente espropriati di televisione, radio, telefono e internet.
La tempesta ha danneggiato così tanti trasformatori da rendere impossibile il ripristino della corrente elettrica per alcuni anni. E’ stato calcolato che uno stato tecnologicamente avanzato per riprendersi totalmente dalla distruzione delle reti elettriche avrebbe bisogno di un tempo compreso dai 4 ai 10 anni.
Senza energia elettrica la società “crolla“, l’acqua non esce più dai nostri rubinetti (le pompe della fornitura idrica funzionano con la corrente), gli elettrodomestici non funzionano più, le scorte di cibo nei frigoriferi e nei congelatori vanno a male in poche ore o giorni, i mass media non possono informare i cittadini sull’accaduto molti probabilmente non capiscono che cosa sta accadendo, si scatena il panico nella popolazione, la routine quotidiana viene sconvolta. Molti morirebbero chiusi negli ascensori con l’impossibilità di segnalare la loro presenza. Nei paesi più freddi mancherebbe il riscaldamento. Niente più fornitura di gas. L’elettronica degli aerei potrebbe rimanere danneggiata e i velivoli si schianterebbero al suolo; le navi rimarrebbero isolate, i GPS senza satelliti sono inefficienti e le bussole sarebbero impazzite.
Negozi e supermercati vengono presi di assalto, piccole guerriglie nascono tra i civili per accaparrarsi le ultime scorte di cibo; le forze dell’ordine isolate non riescono più ad intervenire, è anarchia. I soccorsi non riescono più a far fronte alle emergenze, i servizi collassano. Gli ospedali senza elettricità non riescono più a fornire cure adeguate ai malati.
Non è più possibile fare rifornimento di benzina (anche le pompe della stazioni di servizio hanno bisogno di corrente) i trasporti quindi si fermano. Le fabbriche chiudono, non possono più produrre; tutto quello prodotto fino a quel momento è l’ultima merce disponibile. Finiscono i medicinali e altri beni primari. Le banche falliscono, non è più possibile accedere ai conti correnti, la moneta cartacea perde di valore e il baratto torna ad uso comune.
Basterebbero solo alcuni mesi in queste condizioni per decimare la popolazione mondiale. Centinaia, migliaia, milioni di persone muoiono per i conflitti, per la mancanza d’acqua, di cibo e di cure; le categorie sociali più deboli (come gli anziani) sono i primi a pagarne le conseguenze.
La perdita di vite umane avviene soprattutto nelle grandi città, mentre in paesi di campagna, nelle fattorie si tende a sopravvivere di più, qui infatti ci si può dissetare e lavare dai pozzi e cibare con i frutti della terra anche se è sempre presente il rischio di essere presi d’assalto da una folla affamata. Paesi in via di sviluppo meno dipendenti dall’elettricità sarebbero in grado di sopportare più facilmente una simile catastrofe.
(In foto: esempio di trasformatore. Un pezzo pesante e complesso, la sua costruzione richiede diverse materie prime e molta manodopera. Costruirlo richiede del tempo che aumenta esponenzialmente con le fabbriche e i trasporti a KO. Fonte foto: www.terna.it)
Il risultato di un tale evento darebbe:
Danni economici immensi e in continua crescita, la popolazione mondiale si potrebbe ridurre anche della metà, la qualità della vita si abbasserebbe tanto da poter essere paragonata alla vita che si conduceva dal medioevo.
La società moderna alla fine di questa catastrofe ne uscirebbe devastata come mai prima.
RADIAZIONI: Fin’ora però non abbiamo parlato degli effetti delle radiazioni solari che avrebbero sulla nostra salute, ebbene come se non bastasse dobbiamo aggiungere pure queste alla lista delle catastrofi. Le radiazioni (raggi alfa, ionizzanti) presenti nel vento solare possono danneggiare i nostri cromosomi e causare il cancro. Ne avevamo parlato a proposito della sopravvivenza spaziale in questo articolo.
… Molti di voi staranno pensando che tutto quello scritto qua sopra sia molto improbabile, invece uno scenario apocalittico legato ad una forte tempesta solare è comunque molto più credibile e realistico di avvenimenti tanto temuti come impatti con meteoroidi, asteroidi, comete ecc….
Avvenimenti come quello del 1989 nel Quebec, dove la popolazione rimase senza luce per nove ore a seguito di una tempesta solare piuttosto moderata, ci fanno capire che la possibilità di uno scenario come quello sopra descritto è in realtà molto realistico. Immaginate una tempesta 10, 100, 1000 volte superiore a quella avvenuta nel Quebec e capirete che non si può sottovalutare la potenza della nostra stella.
Questo scenario non è frutto di fantasia ma è stato ottenuto nel 2009 da alcuni ricercatori che, in base alle conoscenze raggiunte in ambito spaziale, hanno deciso di simulare cosa succederebbe se una tempesta solare riuscirebbe a superare il campo magnetico terrestre.
Ma se sappiamo tutte queste cose come ci possiamo difendere?
Gli astronomi sono da anni impegnati nello studio del Sole e dei suoi fenomeni, magari fra qualche anno riusciremo a prevedere con lago anticipo la formazione di un espulsione di massa coronale, anche se a tutt’oggi riusciamo a prevederle poche ore prima o talvolta non ci riusciamo proprio. Sapere anche un giorno prima dell’abbattersi della catastrofe non ci darebbe comunque il tempo di prendere le giuste precauzioni… bisogna organizzarci prima. Dobbiamo mettere in atto delle procedure per difenderci preventivamente da una tempesta solare, se la nostra rete elettrica è vulnerabile dobbiamo intervenire per proteggere i componenti più sensibili (magari con opportune schermature). Una soluzione potrebbe essere di monitorare constantemente il Sole e nel caso in cui si verifichino condizioni tali da provocare una CME o un brillamento, il satellite monitorante invia un segnale alla Terra. Una volta ricevuto l’allarme, in tutto il continente si disattivano preventivamente le reti elettriche. Questo provocherà un blackout intenzionale che durerà per tutto il tempo della tempesta ma che almeno non danneggierà le reti. A tutt’oggi esistono diverse sonde come ad esempio SOHO (lanciata nel 1995) che studiano l’attività solare o ACE (satellite del 1997). Esiste anche il cosiddetto tempo meteorologico spaziale che fa previsioni ed emette un bollettino meteo del nostro sistema solare. Sono previsioni molto basilari in quanto abbiamo ancora molto da scoprire in questo ambito.
SOPRAVVIVERE AD UNA TEMPESTA SOLARE
Nel caso in cui la nostra società andrebbe incontro ad un disastro tecnologico la priorità sicuramente riguarderebbe la nostra sicurezza, la nostra incolumità e l’adempimento dei nostri bisogni (mangiare, bere, dormire). Tutto il resto perderebbe di importanza: casa, soldi, macchina, oggetti… la vita al di sopra di tutto.
Questa piccola guida che leggerete può tornare sempre utile nel caso in cui un disastro naturale (simico, vulcanico, maremoto, inondazione, nubifragio, uragano… ) o umano (guerra, terrorismo, incendi o incidenti) danneggi la rete elettrica provocando un blackout prolungato o il disfacimento dei servizi essenziali.
Le norme della sopravvivenza rimangono quasi sempre le stesse di quelle adoperate in un ambiente selvaggio:
- VOLONTA‘: la determinazione di voler vivere è alla base della sopravvivenza essa viene prima di tutto. Mai rinunciare alla lotta, mai pensare di avere fatto tutto il possibile, mai arrendersi, pensare sempre positivo. L’impatto psicologico ha un peso enorme sulla nostra mente e sul nostro fisico. Bisogna sempre mantenere la paura sotto controllo perché non si trasformi in PANICO. Molto spesso non è lo sfinimento fisico che fa cedere un uomo ma è quello psichico. La paura è un emozione molto intensa che si scatena quando percepiamo un pericolo che potrebbe danneggiarci (i pericoli possono anche non essere reali, come ad esempio la paura del buio), quindi la paura è un campanello d’allarme che ci dice ad esempio: “scappa… se rimani qui potresti morire”. Il terrore che si scatenerebbe nella popolazione in caso di tempesta solare sarebbe soprattutto derivato dall’incapacità di capire qual è il pericolo e di come difendersi da esso, di quali mosse attuare per salvaguardare la propria incolumità. La paura molto spesso cresce quando non conosciamo il tipo di pericolo o quando esso si manifesterà.
- RIPARO e FUOCO: trovare un riparo ma soprattutto accendere un fuoco è determinante per la sopravvivenza. A seconda del luogo in cui ci si trova si può costruire un riparo sfruttando quello che si trova, oppure si può sfruttare un riparo già esistente. Molto importante è esplorare il territorio e riuscire a subito a capire cosa ci può servire o tornare utile. Accendere un fuoco è utile per mille cose (riscaldarsi, illuminare, cuocere i cibi, far bollire l’acqua o la carne per uccidere i batteri, asciugare i vestiti…). In questo caso il riparo può rimanere la nostra abitazione. Potremmo rispolverare dalla cantina vecchie lampade, candele, fornelli a gas. I metodi per accendere un fuoco in città sono praticamente infiniti, anche senza rete elettrica e gas possiamo trovare praticamente ovunque materiale da bruciare e oggetti che ci aiutano a creare la scintilla che accenderà il nostro fuoco. Sta solo a noi decidere quale sistema utilizzare, a seconda delle nostre conoscenze, esigenze e materiali a disposizione (ad esempio utilizzare una batteria; vedi capitolo fuoco). Se il disastro capita nella stagione invernale o si abita in zone fredde si può scegliere una delle stanza più piccole dell’abitazione e isolare le finestre o eventuali spifferi con coperte dopidiché può bastare anche qualche candela (a seconda delle dimensioni della stanza) per mantenere ideale la temperatura nella stanza. Se si è più persone conviene dormire tutti quanti nelle stessa stanza. In caso di caldo torrido rifugiarsi nelle stanze più in basso (vanno bene anche garage, cantine, taverne) o con le pareti non esposte al Sole durante il giorno, l’obbiettivo in questo caso è sudare il meno possibile data la poca disponibilità d’acqua.
- ACQUA: l’uomo è composto dal 60% di acqua, e normalmente ne deve assumere dai 2 ai 3 litri giornalieri. C’è da tenere conto che la richiesta di acqua aumenta, in presenza di clima caldo o umido e di fatica, anche dai 5 fino agli 8 litri al giorno. In caso di sopravvivenza è essenziale riuscire a bere almeno un 1 litro di acqua al giorno, razionandola e bevendola a piccoli sorsi bagnandosi prima le labbra per sfruttare al massimo ogni goccia. Trovare acqua in città potrebbe essere possibile anche senza elettricità; certo che più è grande la città più sarà difficile accontentare il fabbisogno giornaliero di tutti. Immaginate una metropoli come New York con più di 8 milioni abitanti, sarebbe impossibile per lo stato (anche con interventi mirati) mantenerli tutti. In città abbiamo comunque una vastità di oggetti, utensili e materiali (che non abbiamo ad esempio se dobbiamo sopravvivere nella giungla) che ci aiutano più facilmente a raccogliere acqua piovana, a potabilizzare acqua sporca o nel caso anche urina. In caso di nevicate o si abita in zone fredde si avrà la possibilità di ottenere acqua in abbondanza riscaldando la neve in un pentolino, NON ingerite direttamente la neve, vedi capitolo acqua.
- CIBO: si può resistere a digiuni prolungati anche fino a 40 giorni in condizioni di riposo, ma i crolli psicologici per la mancanza di cibo possono uccidere molto prima. A seconda del territorio in cui ci si trova ci si può sempre cibare di qualcosa, se uno sa dove cercare può trovare cibo anche nel deserto. Certo, in un ambiente urbano diventa difficile trovare cibo soprattutto se ogni casa abbandonata, negozio, supermercato, industria alimentare sono stati saccheggiati. Diventa quindi necessario uscire dalla città per sfruttare le risorse di madre natura. Paradossalmente se in una normale situazione di sopravvivenza l’obbiettivo è raggiungere la civiltà qui è il contrario! Dove la competizione per la sopravvivenza diventa vitale e non ci sono più regole, si può anche uccidere per una bottiglietta d’acqua o per un pezzetto di carne. Una volta esaurite le scorte, dovremmo vivere alla giornata… come nei tempi antichi. Ogni giorno ci dovremo preoccupare di avere un pasto in tavola (1 pasto al giorno in condizioni di sopravvivenza è già sufficiente) e come in diversi film post-apocalittici cibarsi di ratti potrebbe divenire realtà. Cacciare o fare trappole per cibarsi di piccoli animali, realizzare un orto per avere frutta e verdura, allevare animali domestici come ad esempio galline, fare economia delle provviste e consumare anche gli avanzi (non potremmo più permetterci gli sprechi), scambiare i viveri con altre persone (ci si può mettere daccordo con il quartiere chi produce ad esempio olio, formaggio chi coltiva verdura chi pianta alberi per la frutta ecc…). Cooperare con altre persone piuttosto che ammazzarsi a vicenda per derubarsi le provvigioni, permetterebbe sicuramente a tutti di vivere molto più a lungo. L’homo sapiens è un animale sociale, cioè per sopravvivere (ma soprattutto per preservare la specie) deve interagire con gli altri. Aiutarsi l’uno con l’altro, dividersi i compiti sono principi basilari nella fondazione di una società.
- SEGNALAZIONE: in questo caso possiamo toglierla in quanto l’obiettivo non è sopravvivere fino all’arrivo di una squadra di salvataggio ma è sopravvivere e basta! Nel caso in cui la tempesta solare ci metta in condizione di pericolo tanto da non potercela cavare da soli possiamo provare a richiedere aiuto sfruttando segnali acustici o visivi, dai un’occhiata qui.
Arrangiarsi questa sarà la parola dominante se tutti gli agi, i vizi e le comodità a cui ci ha abituato la tecnologia ci venissero tolti all’improvviso. Dovremmo capire da soli se una tecnologia inutile senza corrente ci potrebbe tornare utile, come dice un vecchio proverbio latino la necessità aguzza l’ingegno. Ad esempio la dinamo di una bicicletta collegata ad una ruota potrebbe fornirci elettricità, potremmo sfruttare i rifiuti per creare i più disparati oggetti (potremmo creare delle serre per la coltivazione con delle vaschette di plastica). Bottiglie, lattine, contenitori di alluminio, di plastica, di vetro, scatole, cartoni, stoffe, legno, ferro… tutto potrebbe servirci, il riciclaggio che attuiamo ai giorni nostri ci insegna molto. Un programma televisivo francese intitolato “D comme débrouille” (in Italia trasmesso con il nome “L’arte di arrangiarsi”), condotto da Sébastien Perez, mostrava come nei paesi meno ricchi le popolazioni facevano dei rifiuti una vera e propria materia prima per creare i più disparati arnesi. In una puntata ambientata in Messico si vedeva come da alcuni rottami di bicicletta riuscivano a creare lavatrici e, ancora, come da camere d’aria di vecchi pneumatici plasmavano imbarcazioni per il commercio. Questo programma esprime molto chiaramente il concetto di sbrigarsela da soli (arrangiarsi appunto!).
Per concludere… tutto questo potrebbe accadere realmente anche prima di quanto pensate (magari mentre state leggendo questo articolo!) o potrebbe non accadere mai. Dobbiamo dire che ultimamente il Sole è molto attivo e sprigiona quantità di energia immense inoltre gli studiosi si aspettano in qualsiasi momento l’inversione di polarità magnetica, evento che potrebbe far rimanere la Terra senza magnetosfera o indebolirla. Senza campo geomagnetico saremmo vulnerabili a qualsiasi radiazioni emessa del Sole e il nostro destino sarebbe simile a quello di Marte…
Mi spiace contraddirti, ma le particelle alfa (che non sarebbero altro che atomi di elio privati di elettroni) non riuscirebbero a penetrare neanche un foglio di carta, e l’atmosfera ci proteggerebbe dalle altre radiazioni ad alta frequenza (raggi gamma, raggi x, etc.).
Quindi noi non correremmo alcun rischio a causa delle radiazioni!
Corretto! Grazie per la segnalazione!
Ottimo articolo! Mi piacerebbe sapere se in casi come questo (tempesta magnetica) possono essere utili gli alimentatori a manovella, come quelli che consigli in altri articoli.
Vorrei farti i complimenti per il tuo sito.
Chiaro. conciso e efficace.
Specialmente per quello che riguarda questo capitolo sulle tempeste elettromagnetiche.
in pratica se zompa la corrente ci ritroviamo al’età della pietra. verissimo!
ecco perché prediligo materiali e attività manuali.
sempre meglio sapersi arrangiare :0)
RISPOSTA:
Grazie per i complimenti Fabrizio!