SOPRAVVIVERE NELLA FORESTA PLUVIALE
COME SOPRAVVIVERE… NELLA FORESTA PLUVIALE
Le foreste pluviali sono famose per le loro piogge, e le loro precipitazioni che sono in media di 2 metri all’anno.
Nelle foreste pluviali vivono una moltitudine di insetti, animali, piante e microrganismi, circa i due terzi delle specie animali e vegetali conosciute sul pianeta vivono in queste foreste; ce ne sono talmente tante che ad oggi se ne possono scoprire ancora di nuove. E’ stato stimato che per identificare tutti gli insetti della selva Amazzonica siano necessari almeno 3600 anni, questo dato nasce anche dal fatto che ci sono pochissime persone che lavorano a questo proposito. Pensate che in un solo albero sono state contate una settantina di specie di formiche diverse.
La vita nella foresta pluviale è limitata a poche comunità di indigeni, nonostante la zona sia ricca di cibo e acqua, la sopravvivenza in queste zone è praticamente impossibile se non si hanno le conoscenze e le abilità necessarie.
Anche i soldati che si sono persi in queste zone non ce l’hanno fatta a tornare a casa vivi.
ORIENTARSI NELLA FORESTA:
Orientarsi nella foresta è molto difficile mentre perdersi è molto facile, la fitta vegetazione fa perdere qualsiasi senso di distanza e dimensione.
La fitta coltre di foglie e rami talvolta impedisce di vedere il cielo, incutendo un senso di smarrimento.
Per farsi un’idea più precisa del territorio e della direzione da intraprendere ci si può arrampicare fino alla cima di un albero.
Per un claustrofobico ritrovarsi in una foresta pluviale è come ritrovarsi in un incubo, anche una persona normale si sentirebbe schiacciata dal senso di oppressione e di disorientamento che la foresta infonde.
La marcia nella giungla è sempre molto lenta, ci vogliono tempi molti lunghi per coprire anche distanze minime.
A seconda di quanto sia fitta la foresta si possono percorre anche meno di un centinaio di metri all’ora.
COME SOPRAVVIVERE?
La marcia nella foresta è parecchio difficoltosa, il terreno è costantemente bagnato e viscido e la superficie sulla quale si cammina è formata da foglie e alberi in decomposizione nonchè da fango.
In queste condizioni slogarsi una caviglia o rompersi una gamba può essere molto facile.
Inoltre bisogna stare attenti ai serpenti, è molto facile scambiare qualche ramo per uno di essi. Di solito i serpenti non attaccano l’uomo se non si sentono minacciati, ma se mentre marciamo ne pestiamo uno, esso reagirà di scatto mordendoci una gamba.
L’umidità all’interno di una foresta pluviale è insopportabile (nelle stagioni più calde può raggiungere anche il 98%).
Anche se la temperatura si aggira intorno ai 30 gradi, per colpa della forte umidità si è bagnati fradici di sudore e in questi presupposti ci si disidrata in fretta.
Abituatevi a piogge improvvise e abbondanti anche più volte al giorno.
Nella foresta pluviale è una normale prassi essere costantemente fradici dalla testa ai piedi, sia per le piogge che per l’umidità.
CONSIGLI UTILI:
Occhio! Nella foresta i pericoli arrivano anche dell’alto.
Gli animali più pericolosi in queste zone sono scorpioni, zanzare e serpenti, di questi ultimi c’è ne sono di moltissime specie molte delle quali velenose.
Per non perdere l’orientamento se lo trovate seguite un fiume, potrebbe portarvi fino al mare o alla civiltà.
Se si intraprende una marciata nella foresta è sempre consigliabile portarsi dietro un machete per farsi strada nella fitta vegetazione. Il machete può anche tornare utile come arma da difesa e da caccia.
Non camminare mai scalzi e coprite bene piedi e gambe; poichè spine, formiche e altri piccoli insetti potrebbero creare ferite che in un ambiente come questo si infetterebbero subito, inoltre un’adeguata protezione può proteggere contro morsi di ragni e serpenti e punture di scorpioni.
Se seguendo un fiume notate che il rumore delle acque diventa sempre più forte, fate attenzione perchè potreste essere vicino a una cascata.
Se volete oltrepassare un ostacolo (come una cascata o un pendio) potete sfruttare le liane, tiratele con tutta la vostra forza finchè non si staccano dall’albero, poi utilizzatele come corde magari unendone più di una per allungare la corda.
Le liane sono molto resistenti e possono tornare utili per mille scopi.
ACQUA:
Se si trova un fiume bisogna fare molta attenzione a bere la sua acqua.
Esistono dei segnali che vi potrebbero far capire che l’acqua è buona: quando scorre velocemente (cioè quando non è stagnante), quando appare limpida e pulita o quando trovate animali come plecotteri e piccoli gamberetti che ci nuotano.
Prima di ingoiare l’acqua, bagnatevi un po’ lingua per assaggiarla: se è inodore e insapore potete berla.
Dove bevono gli animali, l’acqua è sicuramente innocua anche se non c’è la sicurezza che sia potabile.
Masticando un filo d’erba o succhiando un sassolino umido si può alleviare il senso di sete per un po’ di tempo.
L’acqua può trasmettere ogni sorta di virus e microbi, ed è la prima causa di dissenteria e malattie nella foresta, quando ci si avventura in queste zone è sempre ideale portarsi una scorta d’acqua minerale, delle tavolette purificanti o un pentolino per poter bollire l’acqua.
Compresse o pastiglie potabilizzanti per purificare l’acqua: link.
In queste zone gli attacchi di dissenteria vi possono colpire molto facilmente.
La diarrea disidrata il corpo dall’acqua e dai sali minerali, e aumenta il rischio di avere un colpo di calore e in un ambiente umido e caldo come la giungla sarebbe una combinazione letale.
Esistono diverse piante che potete sfruttare per rimettere in sesto lo stomaco, la maggior parte delle medicine presenti sul mercato vengono create sfruttando le piante delle foreste pluviali.
CIBO:
La giungla non offre a gente inesperta cibo sufficiente per poter sopravvivere ma facendo occhio ai particolari qualcosa si trova sempre.
Nella foresta non bisogna sforzarsi a cacciare, cercare animali o costruire trappole ci si può cibare con tutte le piante che la flora offre.
Potete mangiare i frutti selvatici caduti dagli alberi, le piante leguminose, le noci di cocco, i germogli di palma, le radici delle piante rampicanti…
La varietà di cibi che si possono trovare nella giungla sono molteplici: banana, ananas, fichi, mango, arachidi, avocado, miglio, riso, canna da zucchero, papaia, bacche varie, datteri, germogli delle palme, larve di insetti e termiti, miele selvatico, grilli, uova di formiche, bruchi (quelli senza peli), serpenti (togliere testa, pelle e intestini prima di cuocerli), lucertole, pipistrelli, pesci bianchi, anguille, gamberi ecc…
Se trovate delle rane non mangiatele poichè c’è ne sono molte tossiche e velenose, a maggior ragione se la loro pelle è colorata con colori troppo appariscenti e brillanti.
Non mangiate mai funghi, potrebbero essere tossici o velenosi, il loro apporto nutritivo è talmente basso, che se anche siete esperti di funghi non vale la pena rischiare.
Se riuscite a costruire un arco potreste utilizzare il veleno di scorpioni, serpenti e rane per fare delle frecce avvelenate.
Spesso le piante che contengono succo lattiginoso sono velenose.
Se vi trovate nei pressi di un grosso fiume potete pescare di notte sfruttando la luce di una torcia.
Per costruire una torcia prendete un bastone solido e avvolgetegli intorno una corteccia di palma con della resina di canfora in modo che continui a bruciare.
I pesci di notte sono più docili, inoltre sono attratti dalle fonti luminose, tenendo la torcia vicino alla superficie dell’acqua i pesci si avvicineranno, approfittate del momento per colpirli con un legno duro, una volta storditi afferrateli velocemente.
Le termiti si possono mangiare, anche se sono molto piccole danno un gran apporto proteico, a parità di quantità anche più del manzo e del pesce, bisogna però mangiarne molte per ottenere un pasto decente.
LA NOTTE E IL RIFUGIO:
Il momento peggiore quando ci si perde nella giungla è l’arrivo della notte.
La notte nella foresta arriva all’improvviso ecco perchè bisogna organizzare un bivacco prima che diventi buio.
Nell’equatore le ore di buio e le ore di luce sono uguali.
Per costruire un rifugio scegliere sempre una zona sopraelevata.
Le punture di zanzare oltre a essere molto fastidiose possono trasmettere malattie come la malaria e la febbre dengue.
Quando si accende un fuoco potete costruire sopra di esso un piccolo tetto, sfruttando le grosse foglie delle palme, in modo tale che la pioggia non lo spenga subito.
Se non si possiede un accendino, un fiammifero, una pietra focaia o un acciarino si può utilizzare una lente degli occhiali o il quadrante dell’orologio o un fondo di bottiglia o un pezzetto di vetro, o qualsiasi cosa che possa concentrare i raggi del sole sull’esca, sempre che la zona in cui vi troviate non sia coperta dal tetto della foresta.
Oppure potete accendere il fuoco utilizzando il famoso archetto.
Per il rifugio evitare il letto di fiumi asciutti, fare attenzione ai nidi di formiche e alle caverne per l’eventuale presenza di animali feroci.
Non realizzate il rifugio direttamente sul sentiero ma leggermente spostato, poichè la notte potrebbe essere battuto dai predatori.
La prima cosa da fare per organizzare il bivacco a terra è pulire il terreno circostante da sterpaglia, rami e foglie in modo che si il più uniforme possibile, per farlo non utilizzate le mani ma un bastone.
L’ideale è fabbricare un’amaca con le liane e poi agganciarla a due alberi.
Per ripararsi dalle forti piogge si può costruire un tetto sopra il letto in cui ci si riposerà, utilizzando delle grosse foglie di palma o di banano.
Ove possibile si può costruire un rifugio rialzato sfruttando la biforcazione di un albero costruendo una piattaforma con canne e rami.
Se trovate un nido di termiti potete bruciare le feci secche sopra un fuoco, il fumo prodotto sarà un ottimo repellente antizanzare.
NAVIGARE UN FIUME:
Se trovate un fiume abbastanza largo potete costruire una zattera per muovervi più velocemente attraverso la foresta.
La legna per costruire una zattera in una foresta non manca mai, potete sfruttare cortecce e liane per legare i vari tronchi.