SOPRAVVIVERE NEL DESERTO DEL SAHARA
LA SOPRAVVIVENZA NEL SAHARA
Il Sahara è il più grande deserto della Terra, si trova nell’Africa settentrionale e vanta una superficie di circa 9.400.000 chilometri quadrati. Il Sahara occupa circa un quarto del continente africano.
Si estende dall’Oceano Atlantico fino al Mar Rosso con una lunghezza di circa 4800 km, e con una larghezza di 1800 km dal Mediterraneo fino alle regioni centrali Africane.
Popoli tipici del Sahara, quasi tutti nomadi, sono: i Tebu, i Tuaregh, i Berberi o Amazigh e i Sudanesi.
La distribuzione della popolazione non è uniforme, mentre immense aree sono disabitate nelle oasi si possono raggiungere valori di densità di popolazione molto alti.
COME SOPRAVVIVERE NEL DESERTO DEL SAHARA:
Il deserto del Sahara è come un forno che vi cuoce lentamente.
La forte escursione termica porta ad avere una notevole differenza di temperature tra il giorno e la notte, anche fino a 40°C gradi.
Nel Sahara si possono identificare diversi tipi di paesaggi:
- l’hammada: deserto di roccia;
- il serir: deserto di ciottoli e ghiaia;
- e il lergo o idean: nella parte centrale, deserto formato da dune di sabbia.
Il deserto sabbioso è sicuramente il posto più difficile dove trovare acqua e poter sopravvivere.
Nel Sahara il caldo fa sudare molto, e il vento secco asciuga subito il sudore; quindi il corpo ricomincia a sudare, con questo processo ci si disidrata velocemente.
Nel deserto le principali causa di morte sono la disidratazione e il colpo di calore (ipertermia) ed entrambi i fenomeni si possono verificare in poche ore di permanenza in questo ambiente.
I primi sintomi dell’ipertermia sono un forte mal di testa e un senso di stanchezza, se non si trova subito un riparo all’ombra e un po’ d’acqua, la situazione precipita velocemente, si smette di sudare e ci si sente storditi e se non si ricevono cure adeguate si può anche morire.
La prima cosa da fare se ci si trova nel deserto è di coprirsi la testa con qualsiasi cosa si ha a disposizione. Si può utilizzare un grosso fazzoletto di stoffa o un ritaglio di un indumento (meglio se chiaro). Per trovare un po’ di sollievo si può orinare sul copricapo.
Coprite anche le zone di pelle esposte ai raggi solari per evitare delle scottature.
La luce abbagliante del deserto vi può letteralmente cuocere gli occhi e come si fa in alta montagna per evitare la cecità da neve, dovete mettere una benda intorno agli occhi alla quale dovete fare due piccoli tagli alterali in corrispondenza degli occhi per la vista. Se, invece, avete degli occhiali da sole polarizzati indossateli.
LA MARCIA:
Le ore migliori per muoversi sono quelle del mattino presto, del pomeriggio tardi e della sera.
Sappiate che nel Sahara verso le nove di mattina le temperature possono aver già superato i 45°C.
Evitare di camminare nelle ore più calde specie nella fascia oraria delle 11,00 – 14,00. Cercate un riparo all’ombra dove trovare un po’ di conforto e ripartite quando il sole si fa meno cocente.
Se trovate un albero potete scavare, nella sua ombra, una buca nella sabbia per stendervi. Scavate una trincea profonda 15 centimetri per stare più freschi di circa 15°C. Questo perché la sabbia anche a basse profondità è molto più fresca di quella in superficie.
LE SABBIE MOBILI
A volte minuscole sorgenti possono spuntare nella superficie del deserto e creare le sabbie mobili, famose perché inghiottiscono persone e animali ma anche automobili.
Le sabbie mobili sono formate da acqua e argilla.
Solitamente le sabbie mobili non sono molto profonde e se ci cadete dentro sicuramente non verreste risucchiati in profondità; e quindi non morireste soffocati, ma potreste invece morire di sete e di fame o disidrati, con il sole che vi batte sulla testa, poiché le sabbie vi terrebbero intrappolati e non vi permetterebbero di uscire.
Quello che si vede nei film è solo finzione in realtà le sabbie mobili sono dense il doppio del corpo umano e quindi in teoria dovrebbe essere impossibile affondare.
Una regola, se si cade nelle sabbie mobili, è di non agitarsi per non rimanere intrappolati ulteriormente.
La prima cosa che viene da fare per istinto e di aggrapparsi a qualcosa e cercare di tirarsi su con le braccia. Questo metodo è sbagliato perché serve molta forza per farlo e quindi potreste slogarvi una spalla o tirare nelle sabbie mobili la persona che vi sta aiutando.
Per uscire, invece dovete usare le gambe, dovete smetterla di dimenarvi e di lottare contro la forza delle sabbie mobili e soprattutto dovete mantenere la calma, respirando lentamente.
Alzatevi con le gambe, spingendole verso l’alto, e muovete il torace verso la superficie. Cercate di far uscire una gamba e poi strisciate fuori lentamente, stando il più possibile paralleli con il torace sulla superficie. Strisciate finché non uscite fuori e una volta usciti toglietevi i vestiti e pulite essi dalla fanghiglia appiccicosa per evitare irritazioni e piccole lesioni della pelle.
Toglietevi anche la sabbia attaccata sulla pelle per evitare infezioni, eruzioni e bolle, inoltre la sabbia blocca le ghiandole sudorifere provocando forti pruriti.
Poi rimettetevi subito i vestiti in modo che il sole non vi ustioni la pelle.
ACQUA:
Con il forte caldo del Sahara il nostro corpo avrebbe bisogno di bere circa 1 litro di acqua all’ora.
Un metodo per far durare l’acqua più a lungo è di tenerla nella bocca in modo da umidificare la gola. Nel deserto si può resistere anche più di una settimana senza mangiare, ma senza bere non si supera la giornata.
Con una scorta d’acqua limitata bisogna cominciare a bere il più tardi possibile per sfruttare al massimo le proprie riserve interne.
L’acqua nel deserto esiste ma si trova a delle profondità impossibili da raggiungere scavando con le mani. Ad esempio le radici dell’albero di Tamarisco si estendono per più di 15 metri per trovare l’acqua che lo tiene in vita.
Ci si può dissetare mungendo del latte di cammello. Il latte di cammello ha un altissimo valore nutritivo, più di quello delle mucche.
Se trovate una gola raggiungetela per cercare dell’acqua. Se vedete dei gabbiani che girano vicino a una gola o un canyon esaminate la zona ci potrebbe essere dell’acqua.
I letti prosciugati dei fiumi sono molto rari, ma se ne trovate uno potrete tentare uno scavo di fortuna dove la terra è più scura per trovare dell’acqua. La parte migliore dove scavare è il suolo sabbioso nella parte esterna o in prossimità delle radici delle piante più verdi. Se scavando trovate della sabbia umida, mettetela in una maglietta o in una panno e comprimetela fortemente per fare assorbire al panno la sua umidità, noterete che dell’acqua comincerà a gocciolare dal panno, approfittatene per dissetarvi.
Trovare acqua nel deserto non è cosa facile, ecco perché ogni goccia d’acqua è preziosa e va conservata.
CIBO:
Trovare cibo nel deserto è veramente difficile ma non impossibile.
Se trovate cibo o avete delle scorte ricordatevi sempre di razionarle e di mangiare poco ma spesso, se mangiate troppo la digestione farà consumare più liquidi al vostro corpo contribuendo alla disidratazione.
Sulle palme si possono trovare dei datteri, per prenderli dovete arrampicarvi facendo attenzione alla corteccia che è molto tagliente.
I datteri sono un toccasana nel deserto, essi contengono zuccheri, vitamina C e minerali.
Gli scorpioni spesso si nascondono sotto le pietre, anche se sono letali si possono immobilizzare con un bastone e mangiare, l’importante è togliere il pigidio (le ghiandole velenifere) e l’aculeo ma anche la testa e i pedipalpi (le chele a forma di tenaglia).
Il ragno cammello (Avellopsis) è commestibile, l’importante è privarlo della testa e delle zampe anteriori.
Il pesce della sabbia (Scincus scincus) è commestibile, catturarlo però è molto difficile poiché è molto veloce; praticamente nuota in mezzo alla sabbia come un pesce. Per sfuggire ai predatori costruisce delle tane a più di un metro di profondità, ma se lo riuscite a prendere potete mangiarlo anche crudo privandolo eventualmente della testa.
I coleotteri si possono mangiare.
La vipera cornuta è uno dei serpenti più velenosi del mondo e rappresenta un vero pericolo per i nomadi nel deserto poiché il suo potente veleno emotossico può uccidere anche un dromedario.
Sono lunghe circa 1 metro e il loro colore è simile alla sabbia, questo le rende perfettamente mimetizzate con l’ambiente. Le si riconosce per le due piccole corna sul capo, e per la loro andatura caratteristica, conosciuta come “torsione laterale”.
Catturarle è molto difficile perché spesso si nascondono sotto la sabbia o in mezzo ai cespugli; è più facile incontrarle la sera quando escono allo scoperto per cercare cibo.
Questo serpente si può mangiare, l’importante è privarlo della testa, dalla pelle e delle budella. Per mangiarlo si avvolge intorno al bastone e lo si fa arrostire sulle braci.
Nel deserto del Sahara ci sono poche piante, e molte sono velenose.
Se vi imbattete nella zucca del deserto evitate di cadere nella tentazione di mangiarla per non rischiare di star male e quindi di velocizzare la disidratazione. La zucca del deserto somiglia a un melone e ha un gusto molto amaro, anche se non si può mangiare si può utilizzare come antisettico, i nomadi locali lo usano come aiuto contro i morsi di serpenti e di scorpioni e contro le emorroidi.
Il grasso presente nella gobba di dromedario è molto nutriente.
Il rumen del cammello è ricco d’acqua, esso rappresenta la scorta di liquidi presente nello stomaco dell’animale e si può bere.
Se trovate arbusti di oleandro non mangiateli perché sono velenosi, e se trovate acqua nelle vicinanze fate molta cautela poichè la linfa dell’oleandro potrebbe aver avvelenato le acque.
La pianta di oleandro (si riconosce per i fiori a 5 petali di color rosa) è velenosa in tutte le sue parti (foglie, fiori, linfa, radici, semi, corteccia e rami). Se usate la legna di oleandro per cuocere del cibo allo spiedo sicuramente lo avvelenereste.
L’oleandro provoca tachicardia, vomito, tremori, diarrea, sonnolenza, può anche portare al coma.
La rana del sahara (di colore verde con delle piccole macchie bianche sulla parte posteriore delle zampe) è commestibile (togliete testa e interiora). Se trovate delle rane con colori brillanti o una X sulla schiena non mangiatele.
La Calotropis Procera:
La linfa di queste piante è talmente potente che se entra a contatto con gli occhi si diventa cechi, i Berberi la utilizzano come rimedio contro le verruche.
FLORA NEL SAHARA:
La flora nel Sahara è molto magra e in alcune aeree non si trovano neanche tracce di vegetali.
Fra le piante ricordiamo: le artemisie, le salsolacee, qualche poaceae e molti cespugli xerofili (Zizyphus, Pistacia, Tamarix, Retama, Calligonum, Acacia e Rhus).
Nelle oasi, invece, troviamo palme da dattero, agrumi, miglio, ortaggi, orzo, frutta, erbe aromatiche e altre piante coltivate dall’uomo.
FAUNA NEL SAHARA:
Gli animali classici di queste aree sono: il dromedario, antilope del deserto (addax), gazzella dorcade, l’orice dalle corna a sciabola, volpe (Rueppell, pallida e zerda), licaoni, alcuni ghepardi di rara specie, sciacalli, capre, vari rettili (varani e coccodrilli), serpenti (ceraste cornuta e cobra egiziano), struzzo e scorpioni.
LA NOTTE E IL RIPARO:
Se si pensa che con la notte la vita nel deserto migliora, ci si sbaglia bisogna affrontare il grande freddo, le temperature notturne nel deserto possono anche scendere sotto lo zero.
Se si dorme all’aperto bisogna accendere un fuoco, farlo non risulta difficile visto che l’unica legna che si trova è molto secca e grazie a questo requisito si può accendere un fuoco con il metodo della frizione.
Lo sterco di dromedario può essere utilizzato come combustibile.
Ricordate che non dovete mai dormire a contatto con la sabbia, essa è una cattiva isolante e farà disperdere al vostro corpo molto calore, dovete necessariamente stendere qualsiasi cosa che vi isoli dal terreno (fronde di palma, indumenti o un telo).
Svegliatevi all’alba per marciare più freschi.
Ricordatevi quando vi svegliate, di controllare sempre gli abiti, gli scarponi e l’attrezzatura poiché scorpioni o serpenti potrebbero aver trovato asilo nelle vostre cose.
ORIENTAMENTO NOTTURNO:
Camminare di notte nel deserto può allungare del doppio le vostre probabilità di sopravvivenza. Nella notte, senza il sole che picchia sulla testa, si possono percorrere anche fino a 30 km. L’unico pericolo può essere di perdere l’orientamento e di imbattersi nei serpenti.
I serpenti di notte lasciano i loro ripari all’ombra ed escono alla ricerca di cibo. Un trucco per tenerli alla larga e di camminare con passo pesante, in modo che le vibrazioni prodotte nel terreno li faccia spaventare e allontanare.
Per orientarsi invece ci si può affidare alle stelle, e in particolare nell’emisfero nord alla stella Polare (Polaris). La stella polare è sempre fissa nel cielo, non si sposta, e può essere sfruttata per individuare uno dei poli geografici. Per trovare la stella Polare nel cielo bisogna affidarsi all’Orsa Maggiore, per ulteriori informazioni guardate il post: orientamento.
Nel deserto del Sahara principalmente lungo la catena montuosa dell’Atlante (Atlas o Adrar n Dern) potrete incontrare i Berberi (Imazighen). Quest’ultimi hanno salvato numerosi dispersi nel corso degli anni.
Alcuni Berberi parlano francese.
I Berberi sanno bene dove trovare l’acqua, grazie alla loro conoscenza del territorio hanno creato dei pozzi per poter usufruire delle sacche d’acqua sotterranee.
I Berberi si cibano principalmente di capre e cammelli, essi non buttano quasi niente di questi animali (consumano anche i testicoli). Sfruttano la loro pelle per fare sacche per trasportare l’acqua e per fare abiti e coperte.
CONSIGLI UTILI:
– Se notate che il vento comincia a farsi forte trovate un riparo, nel deserto le tempeste di sabbia possono arrivare in pochi minuti. I venti dello Scirocco tirano con una forza di 90 km orari.
Essere sorpresi da una tempesta di sabbia può farvi perdere l’orientamento, poichè all’interno di una tempesta di sabbia la visibilità è pari allo zero.
– Anche se viene molto difficile da credere, in un deserto se si cammina lungo un letto di un fiume prosciugato, se a distanza di chilometri piove si può essere travolti improvvisamente da un enorme ondata d’acqua. Nel deserto le alluvioni fulminee possono inondare e spazzare via tutto quello che incontrano, infatti le piogge nel deserto durano poco ma buttano giù una quantità d’acqua impressionante.
– Potete utilizzate la carbonella come tinta per creare delle strisce nere sotto gli occhi ai lati del naso, per proteggere gli occhi dal riflesso dai raggi del sole (come fanno i giocatori di football americano).
– Trovare un albero o delle palme isolate equivale a trovare un riparo all’ombra e talvolta anche del cibo e dell’acqua.
– La sostanza gommosa (gomma arabica) che si trova sui rami spinosi dell’Acacia nilotica può essere masticate per alleviare il senso di sete e di fame.
La pianta inoltre ha proprietà antidiarroiche ed emollienti, ed è utilizzata come rimedio naturale contro la dissenteria, per il trattamento di lesioni cutanee, piaghe o ulcere. Il legno di quest’albero è molto resistente e durevole, e si può utilizzare per la costruzione di rifugi o come combustibile. L’Acacia nilotica è capace di crescere in terreni alcalini, sabbiosi e rocciosi, cresce fino a 2000 metri di altitudine e resiste a temperature molto elevate.
– Nel deserto torrido si possono avere i famosi MIRAGGI. Un miraggio è un illusione ottica naturale che può far illudere di vedere un lago in lontananza, in realtà si tratta del riflesso del cielo creato dal sole sul suolo.
– Se trovate un sentiero battuto recentemente, tallonatene le tracce vi potrebbero portare fino ad un insediamento berbero.
Molto bello