COME SOPRAVVIVERE AD UN SEQUESTRO
IL SEQUESTRO DI PERSONA
COME COMPORTARSI SE SI E’ VITTIMA DI UN SEQUESTRO
Per la legge italiana, chiunque sequestri una persona è punito con una reclusione, che a seconda dei casi, parte da 6 mesi e arriva fino a 30 anni (art. 605 c.p. – privazione della libertà personale reclusione da 6 mesi a 8 anni; art 630 c.p. – sequestro di persona a scopo di estorsione reclusione da 25 a 30 anni). Se dal sequestro ne deriva la morte dell’ostaggio (non per colpa del sequestratore ma per altre circostanze) il colpevole è punito con la reclusione di anni trenta. Se il sequestratore uccide intenzionalmente l’ostaggio si applica la pena dell’ergastolo.
Questo tipo di crimine, che in Italia ha avuto il suo picco tra gli anni ’60 e i primi anni ’90, a tutt’oggi è poco praticato (gli arresti per sequestro di persona a scopo di estorsione sono molto bassi). Veniva praticato soprattutto dalla criminalità organizzata (Cosa Nostra, Stidda, ‘Ndrangheta, Paonessa, Sacra Corona Unita, Camorra, Banda della Magliana, Basilischi) e da altre associazioni a delinquere o organizzazioni come la nota Anonima Sequestri della Sardegna, la P2, le Brigate Rosse, la Mala del Brenta, la Banda della Uno bianca.
I sequestri però sono ancora molto praticati all’estero. Le nazioni a maggior rischio di sequestri sono quelle comprese nella fascia che si estende dalle zone desertiche dell’Africa occidentale alle acque antistanti il Corno d’Africa. I paesi da evitare in questo periodo sono sicuramente: Messico, Pakistan, Afghanistan, Algeria, Siria, Angola, Burundi, Cambogia, Ciad, Mali, Etiopia, Iran, Iraq, Costa d’Avorio, Kyrgyzstan, Libia, Mauritania, Niger, Nigeria, Sierra Leone, Somalia e Yemen.
I motivi che possono portare ad un rapimento:
- Scopo di lucro (guadagno di denaro, riscatto, ottenere beni o servizi)
- Motivi ideologici (politici, religiosi, sociali…)
- Per scopi terroristici
- Rapimento da parte di criminali o psicopatici per motivi individuali
Persone a rischio:
- Politici
- Ufficiali governativi (locali o con ruoli nell’ambito della politica estera)
- Personale delle ambasciate
- Militari soprattutto se in missione in paesi esteri
- Spie, agenti segreti
- Giornalisti ed editori
- Imprenditori e uomini d’affari
- Persone nel commercio internazionale
- Banchieri e direttori importanti
- Attivisti politici
- Persone in possesso di notevoli cifre di denaro o informazioni importanti
Queste persone sono a rischio tanto quanto lo sono le loro famiglie o le persone a loro care.
Talvolta anche persone a caso possono essere prese in ostaggio per i più disparati motivi, come ad esempio la presa di ostaggi per la fuga, il sequestro di civili per la loro vulnerabilità più che per la loro condizione sociale o in caso di dirottamenti di aerei o di altri mezzi (autobus, treni), sequestri a scopo di violenza sessuale…
LA CATTURA:
I primi attimi del rapimento sono i più pericolosi, l’agitazione e la frenesia del sequestro rende i sequestratori molto nervosi e quindi più inclini alla violenza. Se non avete nessuna possibilità di fuga, eseguite gli ordini dei rapitori e non sfidateli. Allo scopo di spaventarvi potreste essere colpiti o essere percossi.
Molto probabilmente verrete legati o ammanettati (mani e piedi) e spesso anche bendati. La tecnica di bendare il sequestrato è molto utilizzata, poichè il sequestrato non vede dove si sta andando, non vede i rapitori e non può cogliere dettagli visivi. Data l’impossibilità di orientarsi l’ostaggio sarà in completa balia del rapitore e quindi sarà più semplice da controllare e da tenere a bada.
Il fatto che veniate bendati può essere positivo per voi, perchè vuol dire che i rapitori hanno intenzione di liberarvi una volta ottenuto quello che vogliono e vi bendano per non farvi raccogliere informazioni che potreste rivelare alla polizia una volta liberi; se invece vorrebbero uccidervi non si preoccuperebbero di fare tutto questo.
REAZIONE PSICOLOGICA ALLA CATTURA:
Ex ostaggi hanno riferito le loro reazioni emotive durante la cattura e la prigionia, e nella maggior parte casi le reazioni sono state:
Durante la cattura alcuni rimangono paralizzati dalla paura, altri invece reagiscono in maniera violenta, ma l’emozione comune è di terrore e shock in entrambi i casi.
Per alcune ore l’ostaggio è pervaso da un senso di incredulità per quello che gli sta accadendo.
Dopo molto ore l’ansia e la paura diventano sempre più forti.
Dopo alcuni giorni o dopo la prima settimana, l’ansia e la paura cominciano a scendere e si raggiunge uno stato di accettazione della situazione ma anche di rassegnazione, questa sensazione può perdurare fino alla liberazione.
Dopo 15 giorni ci si abitua allo stato di prigionia.
Depressione, rabbia, noia e demotivazione sono sensazioni comuni durante il periodo di sequestro.
Una volta rilasciato, l’ostaggio, può sviluppare problemi psicologici come ansia generale, paure immotivate, fobie, complicazioni relazionali, incubi, senso di vergogna e di colpa per il trattamento subito e il comportamento tenuto durante la prigionia, perdita di autostima, apatia, odio verso le persone. Questi sintomi che di solito perdurano per un breve periodo, sono normali e svaniscono come sono venuti. Le persone, invece, con un carattere più debole possono riportare problemi psicologici a lungo termine, tanto che a volte necessitano dell’aiuto di un psicologo per essere superati.
COME COMPORTARSI CON I RAPITORI E COME TRASCORRERE LA PRIGIONIA:
Dopo i primi minuti di shock, cercate di assumere un comportamento di accondiscendenza. Eseguite gli ordini dei sequestratori senza discutere, rispondete alle loro domande con frasi brevi e concise, evitate di farvi notare e cercate di passare inosservati. Se ci sono altri ostaggi, non attirate l’attenzione su di voi.
Non fate domande ai sequestratori e non discutete di temi politici, religiosi, ecc…
Non piangete o non implorate pietà, cercate di tenere un comportamento sicuro ma passivo e dignitoso. Supplicare i sequestratori può portare a ricevere in cambio disprezzo e aggressività più che senso di pietà.
Cercate di assecondarli, se vi fanno dei discorsi, fingete di essere d’accordo.
Non fatevi notare se cercate di raccogliere informazioni.
Se vi propongono partite a carte o altri giochi fateli vincere spesso, ma non fatelo in modo palese.
Quando possibile e se vi è stata concessa la parola cercate di parlare di voi, della vostra vita e delle vostre passioni, se avete una famiglia o dei bambini diteglielo ma in modo discreto, non deve sembrare che state usando i vostri figli per intenerirli.
Quando avete occasione cercate di suscitare sentimenti umani, parlate delle vostre aspirazioni, degli episodi che vi sono capitati nella vita e cercate di coinvolgere il sequestratore per farlo parlare di sé.
Più il sequestratore conoscerà la vittima, più gli sarà difficile eliminarla.
Se i rapitori sono sotto effetto di sostanze psicotrope siate prudenti: eseguite le loro richieste anche se non hanno senso, non fateli irritare e non fissateli. Evitate di parlare, rivolgetegli la parola solo se ve lo chiedono e limitate le parole per rispondere.
Se state per venire uccisi o i sequestratori cominciano a uccidere gli altri ostaggi, usate tutto ciò che avete e tutte le vostre risorse per difendervi, non rendetegliela facile, lottate fino all’ultimo. Un tentativo disperato deve essere attuato solamente se siamo sicuri al 100% che verremmo uccisi. Durante la prigionia ci potrà venire ripetuto più volte: “ora ti uccidiamo” o “se qualcosa va male ti ammazzo”, ma sono frasi usate nella circostanza, per tenervi buono o impaurirvi, non andate nel panico.
IL RECUPERO:
Questa è una fase molto delicata, i sequestratori in preda al panico potrebbero uccidere gli ostaggi, oppure potrebbe nascere uno scontro a fuoco e si potrebbe venire colpiti accidentalmente. Una delle tecniche utilizzate dalle forze d’assalto consiste nell’interruzione dell’energia elettrica e nell’utilizzo di gas lacrimogeni, fumogeni e altre armi stordenti; così come l’utilizzo di esplosivi per confondere i rapitori. Quando entreranno le forze speciali esse dovranno avere il campo libero per utilizzare le armi, abbassatevi, state faccia a terra e copritevi la testa se riuscite, non rimanete in piedi o potreste essere abbattuti. Non urlate e non fate movimenti bruschi o potreste essere scambiati per i terroristi.
Molto probabilmente verrete trascinati brutalmente in salvo e se ci sono più ostaggi potreste venire ammanettati per prevezione, nel caso in cui ci siano terroristi infiltrati tra gli ostaggi.
Solitamente le squadre sono formate da professionisti e riescono quasi sempre a salvare gli ostaggi, quindi abbiate fiducia nei liberatori e seguite le loro istruzioni.
COME RIDURRE LE PROBABILITA’ DI RAPIMENTO:
Se facciamo parte di una categoria a rischio sequestro, se siamo benestanti o siamo in viaggio in un paese ad alto rischio di terrorismo, possiamo mettere in pratica alcune strategie che possono ridurre le probabilità di venire rapiti.
Solitamente le vittime vengono rapite in strada, da una o più automobili che sbarrano la strada. I rapitori ad armi spianate caricano l’ostaggio nella vettura e scappano velocemente. I rapitori scelgono sempre posti isolati per evitare noie. Strade poco trafficate, parcheggi, vicoli, nei pressi di casa o dove si lavora sono i posti a maggior rischio.
Solitamente i rapitori conoscono bene la propria vittima, l’hanno pedinata per giorni, conoscono la sua routine e le sue abitudini. Se notate appostamenti sospetti sotto casa o a lavoro, se vi sentiti seguiti a piedi o in macchina, denunciate i fatti in caserma. In caso che la vostra incolumità sia messa a rischio, vi verrà affiancata una scorta o dovrete assumere delle guardie del corpo per evitare o comunque ridurre le probabilità di riuscita di un possibile sequestro.
CAPIRE SE CI STANNO PEDINANDO:
- Voltatevi spesso di scatto per osservare chi avete dietro.
- Cambiate strada all’improvviso e osservate le reazioni delle persone che avevate alle spalle.
- Fate il tutto con naturalezza, e senza dare nell’occhio o chi vi segue capirà che lo avete scoperto.
- Variate la velocità della camminata.
- Utilizzate i riflessi dell’auto o delle vetrine di un negozio per guardarvi alle spalle senza essere notati.
- Se pensate di essere seguiti, lasciate cadere un foglietto a terra e guardate se l’inseguitore si ferma a raccoglierlo (se lo fa è interessato a voi).
- Se cambiate spesso strada, e con la coda nell’occhio avete notato di avere sempre la stessa persona dietro molto probabilmente vi sta seguendo.
- Fare una lunga sosta può fare uscire allo scoperto un potenziale inseguitore (infatti anch’esso si dovrà fermare e se ripartirà quando anche voi lo farete molto probabilmente vi starà seguendo).
- Salite o scendete da un mezzo pubblico una frazione prima che parta per seminare gli inseguitori.
- Annotate le targhe delle auto sospette e se trovate targhe ricorrenti nei percorsi che fate quando andate o ritornate da lavoro, state allerta.
- Se siete in macchina passate con il rosso o entrate in una strada contromano (facendo moltissima attenzione), se l’auto vi segue infrangendo anch’essa il codice stradale siete in pericolo. Raggiungete subito la caserma più vicina e non fermatevi per nessun motivo, se vi sbarrano la strada accelerate contro il blocco cercando di colpire l’auto sul primo terzo della sua lunghezza oppure fate velocemente retro.
Ottimo articolo! Mi piace sapere queste cose, ma spero di non averne bisogno.