TECNICHE DI AUTODIFESA
AUTODIFESA
Tecniche di difesa personale
Le tecniche di autodifesa non insegnano solamente delle mosse da utilizzare per fermare un aggressore ma anche il giusto atteggiamento mentale per risolvere un evento spiacevole.
In un qualsiasi corso di autodifesa vi verrà insegnato che bisogna intraprendete il combattimento solamente se non si hanno altre possibilità (compresa la fuga), e soprattutto per difesa, mai per attaccare. Ricordate che per quanto possiate essere preparati l’aggressore potrebbe aver la meglio su di voi (non potete sapere se nasconde un’arma, se anche lui conosce delle tecniche di combattimento o ha esperienze di lotta precedenti); quindi considerate la lotta come l’ultima opportunità.
Non giudicate mai una persona dall’aspetto fisico come potete vedere in questo video, il “piccoletto” ha avuto la meglio su un ragazzo più alto, più muscoloso e più pesante.
LE CAUSE CHE POSSONO PORTARE AD UNA AGGRESSIONE:
- Dinamiche uomo-donna (es. gelosia, rivalità, orgoglio, difesa del partner).
- Litigi derivati da motivi più o meno seri (es. schieramenti sportivi, politici, religiosi, gerarchici), a volte anche da semplici incomprensioni.
- Occhiate prolungate.
- Povertà (invidia, bisogno di denaro, rapine, scippi..).
- Aggressioni sessuali (stupri).
- Alcool e droghe (ubriachi, tossici…).
- Altro (invasione di territorio, razzismo, persone con problemi psichici, persone violente, gang, mafia, bullismo…).
LUOGHI DI MAGGIOR RISCHIO: bar, pub, nightclub, stadi, discoteche, manifestazioni, concerti, mezzi pubblici, luoghi e strade isolate soprattutto di notte.
SCHEMA CLASSICO DI UN COMBATTIMENTO DA STRADA:
Alcuni studi hanno dimostrato che nella maggior parte dei casi uno scontro violento dura meno di 5 minuti e si evolve in questo modo:
- Si scatena il litigio, si alzano i toni.
- Si passa a minacce e insulti.
- I due contendenti si avvicinano sempre di più.
- Uno dei due attacca per primo spesso con uno spintone, con un pugno o un calcio.
- Uno dei due rimane ferito o cade ko, se non succede lo scontro continua.
- Il corpo a corpo continua con mosse scorette e improvvisate per avere la meglio sull’altro (morsi, graffi, ditate negli occhi, soffocamento) e spesso la lotta finisce con un combattimento a terra, fino a che, uno dei due non ha la meglio.
DIFESA SENZA ARMI:
Se la situazione precipita, nonostante avete cercato di tranquillizzare o spaventare l’aggressore, o se si viene aggrediti all’improvviso abbiamo tre soluzioni:
1. SCAPPARE: cioè tentare la fuga nel momento in cui la nostra incolumità viene minacciata.
Questo metodo comporterà due scenari:
- il primo, è che l’aggressore dinnanzi alla vostra fuga scappi pure lui, per paura che vengano allertate le forze dell’ordine o terzi,
- la seconda, è che l’aggressore si cimenti nell’inseguimento (in questo caso dobbiamo seminarlo, cercare di ostacolargli la corsa, urlare per allertare persone e passanti, tentare di contattare telefonicamente la polizia).
2. COLPIRE E SCAPPARE: in questo caso dobbiamo colpire velocemente l’aggressore con un botta ben assestata in una zona sensibile e poi fuggire. Molto probabilmente dato che l’aggressore sarà ferito o contuso avrete del tempo prezioso in più per seminarlo. Se esso si cimenterà dell’inseguimento avrete sicuramente un vantaggio soprattutto se lo avete colpito efficacemente. Una volta al sicuro chiamate sempre la polizia e denunciate il fatto.
3. TENTARE IL K.O. (Knock Out): in questo caso restiamo a combattere cercando di mettere fuori combattimento l’aggressore. Una volta che lo abbiamo reso inoffensivo possiamo bloccare e immobilizzare l’aggressore e infine chiamare le forze dell’ordine.
Il KO può essere raggiunto, non solo facendo perdere conoscenza all’aggressore (ad esempio con un pugno, un calcio alla testa o con una mossa di soffocamento), ma anche in seguito ad un grave infortunio (es. rottura di un osso, dei legamenti), a una commozione celebrale, o in seguito a un forte dolore, tale che l’aggressore diventa innocuo o si arrende. Ad esempio un calcio molto forte dato sul lato del ginocchio può portare alla fuoriuscita della rotula provocando un dolore molto intenso.
CONSIGLI:
- Se venite aggrediti URLATE, fatevi sentire, anche se siete spaventati è avete il cosiddetto nodo alla gola cercate di gridare (l’aggressore potrebbe andare nel panico e scappare poichè si sta attirando l’attenzione su di lui e per le vostre urla qualcuno potrebbe correre in vostro aiuto).
- Se in strada non c’è nessuno urlate “AL FUOCO” piuttosto che aiuto, con questa tecnica le persone nelle abitazioni si allerteranno e si precipiteranno a vedere se davvero c’è un incendio e se sono in pericolo.
- Piedi e mani sono le vostre armi, allenatevi a dare pugni e calci veloci.
- Non evidenziate mai le vostre intenzioni, se ad esempio volete tirare un pugno non fate vedere che chiudete la mano a pugno o che state caricando per sferrarlo.
- Non guardate mai la zona che volete colpire.
- Preferite i calci ai pugni in quanto essi vi permettono di tenere le distanze e di colpire senza avvicinarvi troppo.
- Se dovete sferrare un pugno utilizzate un diretto (cross e jab), un gancio o un montante (uppercut).
MONTANTE (classico colpo da ko):
PUGNO DIRETTO:
IL GANCIO:
DIFESA CON ARMI:
Se abbiamo dietro un’arma è veniamo aggrediti, possiamo utilizzare due strategie:
- Usare subito l’arma contro l’aggressore se esso ci sta per attaccare (se avete armi come gas OC o taser tiratele fuori all’improvviso e infierite sull’aggressore puntando sul fattore sorpresa). In caso abbiate dietro una pistola cercate di ferirlo più che di ucciderlo; analizzando molto bene la situazione per non finire dalla parte del torto con la giustizia.
- Mostrare l’arma all’aggressore e cercare di spaventarlo o indurlo alla fuga. Se avete una pistola tiratela fuori, mettetevi in posizione di fuoco e cercate di impaurire l’aggressore con frasi del tipo: “non muoverti o sparo!”.
Armi inabilitanti: spray al pepe, dissuasore elettrico.
Porto d’armi: per coltelli, fucili e pistole (vedi armi).
Se avete una pistola ponderate molto bene prima di sparare, se non siete sicuri delle intenzioni dell’aggressore o se l’aggressione si è scatenata dopo una lite verbale, potreste passare dei guai con la legge se lo ferite o, ancora peggio, se lo uccidete.
Se il nemico è armato di coltello arrotolate intorno all’avambraccio una giacca o un indumento pesante per parare i colpi e preparatevi a colpire con violenza la gola o gli occhi quando esso si avvicina. Tenetevi a distanza dalla lama, se è possibile evitate lo scontro o cercate un’arma per pareggiare le forze. Con un bastone potrete tenere a distanza il nemico e colpirlo sulle mani per fargli cadere il coltello.
Se colpite la gola molto forte, la trachea potrebbe cedere provocando il soffocamento, e se le vene giugulari vengono danneggiate si blocca l’afflusso di sangue al cervello e si ha la morte come conseguenza. Danni al nervo vago o laringeo possono provocare un arresto cardiaco. Utilizzate i colpi alla gola come ultima chance poichè possono essere potenzialmente fatali.
ARMI IMPROVVISATE:
Possiamo utilizzare, per difenderci, anche degli oggetti comuni come ad esempio un mazzo di chiavi che può essere usato come tirapugni, la punta di una penna… Possiamo usare oggetti che troviamo nell’ambiente circostante.
SPORT DA COMBATTIMENTO E ARTI MARZIALI:
Essere uno sportivo può contribuire ad avere la meglio su un potenziale aggressore.
Alcune discipline come Judo, Karate, Aikido, Kickboxing, Pugilato, Muay Thai, Lotta Libera, Wrestling, eccetera; possono farvi avere una marcia di più.
RICORDATE: a volte la forza bruta può battere la tecnica, è stato dimostrato che anche un maestro di arti marziali ha difficoltà a difendersi da un avversario che usa tutta la sua forza per cercare di colpire. Non siate troppo sicuri di potervi difendere solo perchè avete frequentato corsi, arti marziali o fatto pugilato. Avversari con intenzioni violente possono mettere in difficoltà anche un boxer esperto o uno sportivo, questo perchè essi sono abituati a combattere in certi contesti e con delle regole ben precise e si trovano spiazzati e spaventati in uno scontro fisico reale dove c’è in gioco anche la vita. Spesso gli aggressori sono imprevedibili, hanno l’adrenalina a mille o sono sotto effetto di sostanze psicotrope (potrebbero non percepire dolore e non sentire i colpi che infliggete) e inoltre possono avere un’arma, quindi fate molta attenzione nel caso vogliate procedere ad uno scontro fisico.
LE TECNICHE DI COMBATTIMENTO MILITARE:
Le tecniche di combattimento militare, al contrario delle normali arti marziali, sono studiate appositamente per neutralizzare in maniera veloce ed efficace gli avversari. Gli sport da combattimento e le arti marziali insegnano la competizione, insegnano a dare spettacolo e a sorprendere gli spettatori, impongono delle regole molto rigide da rispettare durante il combattimento e impongono disciplina e sportività. In un combattimento sul campo tutto questo non serve, bisogna reagire velocemente e concludere lo scontro il prima possibile da vincitori, ed è questo che viene insegnato in discipline come il krav maga.
IL KRAV MAGA: è un sistema di combattimento di origine israeliana, nato e sviluppato per addestrare le forze speciali israeliane.
Il sistema di combattimento che caratterizza il krav maga è l’approccio offensivo. Nelle arti marziali tradizionali vengono insegnate, oltre alle mosse, filosofia, spiritualità e dottrine per vivere in armonia con l’ambiente e con se stessi. Le arti marziali sono un vero e proprio stile di vita. Il krav maga, invece, risponde a criteri di tipo militare, l’obiettivo è la rapida neutralizzazione dell’avversario nel momento stesso in cui questi diventa una minaccia. Il krav maga punta, soprattutto, a colpire le zone sensibili del corpo umano come genitali, carotide, occhi; zone che sono ritenute scorrette e intoccabili per gli sport da combattimento e le arti marziali in genere. Il krav maga insegna anche come fronteggiare e disarmare nemici armati, anche con armi da fuoco come pistole e fucili.
IL SAMBO: è un’arte marziale russa sviluppata per addestrare alla lotta i soldati dell’Armata Rossa. E’ insegnata ancora oggi ai reparti speciali dell’esercito russo, come gli Spetsnaz. A differenza della variante sportiva, la tecnica militare che viene insegnata è incentrata sulle tecniche atte a neutralizzare l’avversario senza alcun freno, arrivando anche all’uccisione dell’avversario se la situazione lo richiede.
LA RAPINA:
In caso di rapina uno dei migliori modi per reagire è:
- mantenere la calma,
- rassicurare i rapinatori,
- e assecondarli (eseguite tutte le loro richieste e dategli quello che vogliono).
Evitate azioni eroiche; non difendete mai i soldi o altri beni con la vostra vita.
La vita non ha prezzo al contrario dei beni materiali.
Piuttosto che reagire cercate di cogliere i dettagli (colore della pelle, statura, corporatura, colori degli occhi, eventuali piercing e tatuaggi, colori degli occhi, accento, età). Alcuni di questi dettagli li potrete notare anche se i rapinatori indossano dei passamontagna o delle maschere. Osservate i rapinatori con la coda nell’occhio e non fate capire che li state scrutando, ma soprattutto non fissateli o potreste innervosirli. Una volta usciti fuori dal negozio, guardate in che direzione scappano e con che mezzo. Osservate il veicolo e cercate di ricordarvi (la marca, il modello, il colore e altri segni particolari), se riuscite prendete la targa.
Una volta completata la rapina chiamate immediatamente la polizia e denunciate il fatto, fornite loro le registrazioni video e tutti i dettagli che avete notato.
PREVENIRE: Quando aprite un’attività dovreste mettere in conto un’eventuale rapina e mettere subito in atto delle strategie adeguate; in primis l’installazione di telecamere di sorveglianza fuori e dentro il negozio, e dispositivi antirapina con collegamento diretto alle forze dell’ordine.
I criminali sono imprevedibili, l’adrenalina e l’agitazione dei rapinatori possono far precipitare la situazione in un attimo. Paradossalmente sono più pericolosi i rapinatori improvvisati che i rapinatori professionisti.
Esempi di rapine:
IL CANE:
Il cane è il migliore amico dell’uomo e di per sé non è un animale aggressivo, ma bisogna comunque fare attenzione soprattutto in presenza di cani randagi e affamati.
Un grosso cane può provocarvi gravi ferite, ad esempio con dei morsi sul collo potrebbe ferirvi la carotide e provocarvi anche la morte per dissanguamento. Inoltre il morso di un cane affetto da rabbia potrebbe passarvi il virus (che se non viene preso in tempo, all’insorgenza dei sintomi neurologici non esiste alcuna terapia efficace).
Alcuni consigli;
– Non date cibo agli animali che non conoscete.
– Non scappate dando le spalle all’animale (se lo farete molto probabilmente il cane vi correrà dietro poichè scatenerete il suo istinto alla caccia).
– Tenetevi alla larga, non avvicinatevi troppo e non fate movimenti bruschi.
– Se il cane è legato non avvicinatevi per nessun motivo.
– Non disturbate un cane che dorme o mangia.
– Non scherzate con il padrone con gesti fisici che potrebbero essere interpretati dal cane come una minaccia al suo padrone.
– Non lasciare trasparire paura di fronte a un cane ostile.
– Se si avvicina con fare aggressivo, prendete un bastone, e colpitelo alla testa per spaventarlo o ferirlo.
– Attorcigliate al braccio un indumento pesante e paratevi dai morsi, con l’altra mano colpite occhi e testa.
– Fatevi grossi, impartite ordini e urlate per spiazzarlo.
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Sono terrorizzato dalle castronerie che leggo quasi in ogni pagina! Ma la persona che parla, hai mai studiato diritto o ha mai frequentato una palestra di pugilato prima di scrivere certe cose? O ha solo fatto copia e incolla di cose prese qua e là e magari scritte da incompetenti? L’idea del blog è buona, dico sul serio, ma attenzione ai contenuti!
Ciao Agostino, argomenta la tua risposta! A quali parti ti riferisci quando dici “certe cose”?
Sto leggendo il tuo sito in lungo e largo e non posso che farti i miei complimenti visto che non solo è una guida supercompleta, ma anche azzeccata in tutti gli aspetti. Sarebbe bellissimo poterne fare una app…….anzi, se ti interessa, fammi sapere.
Questo articolo è interessante, ma ho un’obiezione da fare: dici che la vita non ha prezzo; hai provato a spiegarlo alla gente che si suicida per i debiti?