I SURVIVALISTI O PREPPER ITALIANI
IL PREPPING E I PREPPER
I prepper o survivalisti sono persone che si preparano psicologicamente, fisicamente (allenamento, tecniche di auto-difesa…) e materialmente (con l’acquisto di vari kit, attrezzatura, vestiario…) a calamità naturali e sociali. I prepper si preparano anche modificando l’abitazione o costruendo rifugi sotterranei o bunker da raggiungere in caso di pericolo. Il prepping è un movimento nato nel Regno Unito e negli USA durante la guerra fredda. In quel periodo lo scenario di una catastrofe nucleare impauriva le persone, così molte si prepararono al fallout con la costruzione di rifugi antiatomici e l’acquisto o la fabbricazione di scorte di cibo e acqua per sopravvivere per lunghi periodi.
Il termine Prepper deriva dal verbo inglese “to prepare” cioè preparare o meglio prepararsi.
Il prepper può prepararsi da solo o coinvolgere anche il suo nucleo familiare; ci sono anche movimenti di più persone che cooperano tra loro, anche a distanza (attraverso internet e i social network).
Le calamità o gli eventi per i quali un prepper si può preparare, possono essere:
- Calamità naturali: uragani, tornado, cicloni, terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, alluvioni, frane, valanghe, bufere di neve, forti temporali, inondazione, colate di fango, cambiamenti climatici, glaciazione, desertificazione, incendi, impatto astronomico, tempesta solare.
- Calamità sociali: incendi, disastri ambientali o ecologici, fuoriuscite chimiche, rilascio di agenti radioattivi o di materiali nucleari, inquinamento idrico o atmosferico con sostanze tossiche, guerra civile, sommosse, manifestazioni violente, guerra regionale, guerra mondiale, rivoluzioni, guerre nucleari, guerre chimiche, guerre biologiche, guerre radiologiche o portate avanti con armi di distruzione di massa, terrorismo, crollo generale della società causato dall’improvvisa assenza o scarsità di risorse primarie come l’acqua, il cibo, l’elettricità, il carburante e il metano, crisi finanziarie, politiche, sociali, economiche, carestie, pandemie, epidemie, diffusione di malattie mortali o agenti biologici o gas nervini.
- Eventi improbabili: alcuni prepper si preparano per affrontare situazioni poco probabili e talvolta impossibili o assurde. Per esempio l’apocalisse, fine del mondo (es. profezie sul 21 dicembre 2012), attacchi o invasioni da parte di alieni, cospirazioni. In America li chiamano i prepper del giorno del giudizio o i prepper apocalittici, ne esiste anche una seria televisiva (Doomsday preppers) che comunque affronta il movimento in maniera molto seria. Da notare che in questa categoria, però, si esce un po’ dalla vera e pura filosofia del prepping.
Il prepping può anche essere uno stile di vita, un hobby, una passione e un motivo per apprendere nuove cose, sviluppare nuove abilità, capacità intellettive (es. di problem solving) e vedere la vita moderna con altri occhi. Il prepping può essere considerato una branca della scuola di sopravvivenza, e più in particolare della sopravvivenza urbana (urban survival).
Vil linkiamo un servizio web che registra (in tempo reale) disastri ed emergenze nel mondo:
The Hungarian National Association of Radio Distress-Signalling and Infocommunications (RSOE) operates Emergency and Disaster Information Service (EDIS)
Come avvicinarsi al mondo del prepping:
- Un buon punto di partenza potrebbe essere l’acquisto di un kit base da 72 ore (72h Kit).
- Potremmo poi passare all’assemblaggio di un E.D.C. (acronimo inglese di Every Day Carry cioè oggetti da portare sempre dietro). Si tratta di un kit base da portare sempre con sè, un po’ come facciamo con il portafoglio, le chiavi di casa e il telefonino.
- Cominciamo a personalizzare e ad espandere il nostro kit da 72 ore o Bug-Out Bag, a seconda delle nostre esigenze personali e a seconda del tipo di emergenza in cui potremmo più plausibilmente incorrere.
- Infine, affianchiamo o integriamo al 72h kit un vero e proprio kit di sopravvivenza completo dedicato a lunghi periodi di sopravvivenza, cioè dai 3 giorni in su.
In foto: Kit EDC – Every Day Carry:
- Acciarino con lametta per fare le scintille (se non avete la lametta potete usare il coltellino o le chiavi).
- Mini torcia
- Coltello pieghevole o coltellino svizzero
- Portafoglio con contanti, documenti e alcuni fogli bianchi per prendere appunti o da usare come esca per il fuoco.
- Penna
- Accendino
- Lacci delle scarpe, oppure spago oppure corda.
- Orologio impermeabile (in foto: modello digitale Timex Expedition Ws4 con altimetro, barometro, termometro, bussola, cronometro, allarme, sveglia, timer e schermo illuminato per la notte.
- Chiavi casa, macchina (in foto: agganciati alle chiavi moschettone e seghetto con apribottiglie).
- Cellulare
Possiamo affiancare all’EDC Kit anche una pratica survival card.
I kits del prepper:
- Kit da 72 ore (kit di emergenza generale).
- Kit EDC Every Day Carry.
- Bug Out Bag (BOB) Kit di evacuazione.
- Kit sopravvivenza di lunga durata (EDK o XDK – Extended Duration Kit).
Piano base del prepping:
- Prendere la Bug-Out Bag
- Raggiungere il rifugio
- Prepararsi a sopravvivere
I punti cardine del prepping:
- Cibo
- Acqua
- Rifugio
- Fuoco
- Medicina
- Igiene
- Difesa del rifugio e auto-difesa
- Comunicazione
- Segnalazione
- Forza di volontà
- Abilità
Le conoscenze del prepper:
- Saper accendere il fuoco,
- Nozioni di primo soccorso,
- Conoscere e saper utilizzare in maniera efficiente tutti i componenti del kit di sopravvivenza,
- Purificare e distillare l’acqua.
Sarebbe necessario anche acquistare una guida o un manuale (possibilmente con illustrazioni) sul prepping per imparare e poter rispolverare in qualsiasi momento le tecniche di sopravvivenza.
Kit di sopravvivenza da tenere in auto:
- Bottiglie d’acqua e cibo non deperibile
- Mantella e indumenti di riserva
- Catene da neve
- Torcia con batterie di riserva
- Cavetteria necessaria per ricaricare cellulari e altri dispositivi elettronici attraverso la presa 12V dell’auto
- Coltello sopravvivenza
- Sacco a pelo
- Coperte
- Sacchetti di sabbia antislittamento
- Kit pronto soccorso completo
- Scatola degli attrezzi
- Cavi auto per la batteria e se avete la possibilità anche avviatore di emergenza
- Lampadine e fusibili di ricambio
- Cric automobile
- Cavo da traino
- Spazzola e raschietto
- Tanica
- Pala
- Sacchi neri grandi
- Martello frangivetri
ACQUA DI SCORTA:
In caso di emergenza fate scorta d’acqua. In casa riempite vasca, lavandini, bidet, fusti, bottiglie, bacinelle. Potete trovare acqua aggiuntiva nel boiler, nella caldaia, nella vaschetta del water, nei tubi, nel ghiaccio del frigorifero e del congelatore.
COME POTABILIZZARE L’ACQUA:
BOLLITURA: fate bollire l’acqua in un recipiente metallico per 10 minuti, attendete che si raffredi prima di bere; se è sporca filtratela e poi bollitela, se è troppo sporca meglio distillare.
DISINFEZIONE: 16 gocce di candeggina (non profumata o per capi colorati) in 4,5 litri d’acqua. Lasciate riposare mezz’ora. Utilizzate solamente candeggina che contenga il 5,25% di ipoclorito di sodio e che non contenga altri detergenti.
DISTILLAZIONE: fate bollire dell’acqua in un recipiente mettete un coperchio sopra con appesa una tazza che penzola al centro. Le goccioline che si accumuleranno sul coperchio mano a mano cadranno nella tazza.
RIFUGIO:
LA CASA: Se il disastro capita nella stagione invernale o in zone fredde si può scegliere la stanza più piccola dell’abitazione come rifugio. Isolare le finestre o eventuali spifferi con coperte dopodiché può bastare anche qualche candela (a seconda delle dimensioni della stanza) per mantenere ideale la temperatura all’interno. Se si è più persone conviene dormire tutti quanti insieme. In caso di caldo torrido rifugiarsi nelle stanze inferiori (vanno bene garage, cantine, taverne) o con le pareti non esposte al Sole durante il giorno. L’obiettivo in climi torridi è sudare il meno possibile data la poca disponibilità d’acqua.
In caso di gravi sommosse o di anarchia barricare porte e finestre posizionando anche grossi mobili dinnanzi ad esse. Stare allerta, e tenere a portata di mano le armi.
In caso di alluvioni raggiungere i piani più alti o il tetto.
RIFUGIO ESTERNO: Il rifugio ideale deve avere all’interno acqua potabile, cibo, energia elettrica e servizi igienici.
Un rifugio sicuro dovrebbe essere costruito sotto terra e deve avere un affidabile sistema di ossigenazione che impedisca all’aria esterna di entrare nel sistema di aereazione. Deve essere a tenuta stagna ed essere capace di resistere a movimenti sismici.
IL BUNKER: L’involucro è quasi sempre in cemento armato, con pareti molto spesse, invece gli interni sono rivestiti da particolari materiali isolanti. Il piombo e l’acciaio sono i materiali più usati per la costruzione di rifugi antiatomici per la loro protezione dalla radioattività.
L’entrata del bunker solitamente è composta da una botola corazzata e una scala che porta al rifugio. Per entrare nel cuore del bunker si passa dalla stanza di decontaminazione e di solito da due portoni molti spessi a tenuta stagna e a chiusura ermetica.
Rifugi antiatomici improvvisati, ma temporanei, possono essere le condotte sotterranee della metropolitana, tunnel autostradali e ferroviari di una certa lunghezza, grotte, miniere, fogne…
Se vuoi approfondire: COME SOPRAVVIVERE AD UN DISASTRO.
LINKs UTILI:
- Prepper.it il portale dei prepper italiani: link.
- Buyprepper.com – Attrezzatura per il prepping: link.
- Canale Youtube Prepper.it: link.
Sopravvivere in sicilia e davvero importante, dato che abbiamo tutti contro, politica, stato, mafie, e cittadini. vedi un po!
qua si deve essere dei MACGYVER.
noi uomini e donne diamo per scontato tutto,che niente ci può capitare…o meglio,che certi sconvolgimenti non ci toccano,vedi Amatrice e altri luoghi incantevoli distrutti dal terremoto il passato anno,si vede che non abbiamo percepito coscientemente dei grandi cambiamenti sociali,economici e strutturali(geologici,atmosferici ecc…ecc..) che il pianeta sta avendo in modo radicale in questi ultimi decenni;necessita che ognuno di noi si adatti ai vari cambiamenti,prevenendo il peggio senza uscita.Il Prepping è una disciplina moderna che insegna ad ognuno come fare fronte a tante evoluzioni
prepararsi è importante…