I CONSIGLI DI SOPRAVVIVENZA DELLE FORZE SPECIALI
I CONSIGLI DI SOPRAVVIVENZA DELLE FORZE SPECIALI
Oggi vi elencheremo alcune delle tecniche di sopravvivenza usate dalle forze speciali militari (S.O.C. in inglese: Special Operations Capable) di tutto il mondo, durante le loro missioni.
I corpi speciali dell’esercito operano in contesti e territori ostili, e molto spesso svolgono le missioni da soli senza supporto o rinforzi.
Gli addestramenti delle forze speciali sono molto vari; spaziano da arrampicata, uso e manutenzione di armi ed equipaggiamento, topografia e orientamento, immersione subacquea, combattimento corpo a corpo, sopravvivenza a 360° (mare, montagna, deserto, giungla), bushcraft, paracadutismo, discesa in corsa da veicoli e da elicotteri, guida di vari mezzi di trasporto (veicoli, velivoli ed imbarcazioni), psicologia, criminologia, medicina (primo soccorso), lingue, utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione, spionaggio, ricognizione, infiltrazione, camuffamento, evasione e fuga.
Le forze speciali sono abitualmente impiegate in piccole unità dedite ad operazioni ad alto rischio ed elevato livello di tecnica. I componenti della cellula vengono sempre addestrati per ogni singola missione che viene pianificata, provata e simulata molte volte.
Le attività dei corpi speciali comprendono:
- Azioni militari dirette (attacchi offensivi di breve durata a obiettivi mirati in ambiente nemico. Gli attacchi possono includere distruzione, annientamento, cattura di beni, informazioni o persone, sabotaggio, danneggiamento, sfruttamento del luogo, eliminazione ostacoli nel territorio, salvataggio ostaggi).
- Assistenza militare (supporto, aiuto o rifornimento di un altro corpo militare).
- Ricognizione e sorveglianza al fine di ottenere o verificare capacità, intenzioni o altre attività di un effettivo o potenziale nemico, o semplicemente per ottenere informazioni riguardanti l’ambiente (caratteristiche meteorologiche, idrografiche, ecc…).
- Evacuazione di individui da paesi a rischio (connazionali, giornalisti, militari, prigionieri, ecc…).
- La Controproliferazione di materiale che potrebbe essere utilizzato per la costruzione di armi chimiche (es. CK – cloruro di cianogeno).
- Operazioni anti-terrorismo.
Le forze speciali militari di alcuni paesi:
- SAS (Special Air Service): Forze speciali del Regno Unito.
- Kommando Spezialkräfte (KSK): Forze speciali del Regno Unito.
- Specnaz (спецназ): corpi speciali sovietici.
- Navy SEALs (The United States Navy’s Sea, Air, Land Teams): sono le forze speciali della marina, un unità militare specializzata in operazioni in territori ostili o non permissivi anche a grande distanza dalle truppe alleate. Fanno parte del U.S Army cioè dell’esercito degli Stati Uniti d’America. Quest’unità è diventata familiare al grande pubblico dopo la morte di Osama bin Laden (fondatore e leader di al-Qaida, nota organizzazione terroristica di stampo islamico). Nel maggio 2011, vicino a Islamabad, 25 soldati speciali del «DEVGRU/SEAL Team Six» dei Navy Seal entrarono nel bunker di Bin Laden e lo uccisero. Purtroppo di quei 25 incursori ne sono rimasti in vita solo 2, un tragico incidente in elicottero uccise in un colpo solo 22 membri di quella squadra, e nello stesso anno un altro morì durante un’esercitazione.
- Altri corpi speciali statunitensi: Delta Force, 75º Reggimento Rangers, Berretti Verdi.
- In Italia: 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”, G.O.I. del COMSUBIN della Marina, il 17º Stormo incursori dell’Aeronautica ed il G.I.S. dell’Arma dei Carabinieri.
Il GIS acronimo di Gruppo Intervento Speciale, reparto d’elite dell’Arma dei Carabinieri, è parte delle unità forze speciali italiane (FS-TIER 1); svolge operazioni militari speciali e operazioni antiterrorismo.
LE TECNICHE DI SOPRAVVIVENZA DEI CORPI SPECIALI
Il triangolo della sopravvivenza presente nelle prima pagine dei manuali in dotazione alla U.S. Air Force (aeronautica militare statunitense).
Restare in vita (mantenere il fisico efficiente e salvaguardare la propria incolumità), mantenere alto il morale, l’onore, l’orgoglio (non abbattersi ma lottare) e ritornare sani e salvi. Sopravvivere è estremamente estenuante e difficoltoso. Il sopravvissuto può essere costantemente di fronte a pericoli di ogni genere e situazioni problematiche. E’ necessario mantenere la calma, prevedere o risolvere le problematiche che ci verranno incontro in maniera razionale e intelligente, ricordando sempre la regola: massimo risultato con il minimo sforzo.
Il VESTIARIO:
Il principio che la United States Air Force chiama COLDER. I piloti della USAF imparano questo semplice acronimo che sta per:
- C = clean (pulito) tenere gli abiti puliti.
- O = overheating (surriscaldamento ) evitare il colpo di calore (ipertermia).
- L = loose (largo) indossare vestiti larghi e creare più strati di vestiti in climi rigidi.
- D = dry (asciutto) mantenere i vestiti asciutti.
- E = examine (esaminare) controllare spesso il loro stato (eventuali tagli o strappi).
- R = repaired (aggiustare) mantenere in ordine gli abiti e ripararli in caso di rottura (soprattutto le calzature).
LA CURA DEGLI STIVALI:
- Gli stivali devono essere di una taglia più grande per permettere al soldato di indossare più paia di calze.
- Le calze non devono stringere troppo il piede (impediscono la circolazione favorendo il congelamento del piede in climi rigidi).
- Se vi bagnate i piedi cambiate immediatamente calze e cercate di asciugare lo stivale.
- Gli stivali bagnati li potete asciugare riempiendoli con carta di giornali o stoffa o foglie secche e lasciarli asciugare all’aria o al caldo (evitate di tenerli troppo vicino al fuoco la pelle si seccherebbe rendendoli più fragili).
IL KIT DI PRONTO SOCCORSO:
Le SAS britanniche includono nel loro kit:
- Antidolorifici, antibiotici
- Medicinali contro le ustioni
- Crema antimicotica
- Flebo per l’ipodermoclisi
- Garze, cerotti
- Kit per immobilizzare fratture
- Aspiratore muco per neonati (utile per liberare le via aeree)
- Espansore di volume plasmatico (sostanze impiegate per aumentare il volume di liquido che circola nei vasi sanguigni in caso di grandi perdite di sangue)
- Kit per la sutura
- Forcipe
COME EVITARE LA DISIDRATAZIONE:
- Riposarsi ogni volta che è possibile.
- Non fumare o bere alcolici.
- Stare all’ombra o al fresco in climi caldi.
- Non coricarsi mai sul suolo interporre qualcosa tra voi e il terreno (il suolo fa disperdere calore al vostro corpo).
- Mangiate poco se avete poca acqua (la digestione sottrae molti liquidi al corpo).
- Respirate con il naso ed evitate di parlare.
L’ACQUA:
Il sacco traspirante: mettere un grande sacco di plastica intorno a un ramo verde di un albero. Sigillare bene con una corda e appendere un sasso alla base in modo da far defluire l’acqua ottenuta verso il basso. L’evaporazione vi farà ottenere l’acqua che dovrà essere raccolta a fine giornata. Cambiare ogni giorno ramo.
Tre metodi per purificare l’acqua utilizzati dai berretti verdi:
- Pastiglie potabilizzanti (1 per acqua chiara, 2 per acqua scura).
- Bollire l’acqua per almeno 10 minuti.
- 5 gocce di iodio al 2% in un contenitore, attendere 30 minuti prima di bere. 3 gocce di iodio per litro se la soluzione è al 3%.
Evitare di bere l’acqua:
- che emana forti odori,
- con schiuma o bolle,
- di colore strano,
- che ristagna,
- che non ha canali di deflusso,
- dove manca vegetazione rigogliosa.
Equipaggiamento US Army per la traversata della giungla:
- Machete: utili per farsi strada nella giungla, difendersi e tagliare legna.
- Retina per la protezione da insetti e zanzare.
- Prodotti repellenti contro gli insetti.
- Stivali e scarpe resistenti e comodi.
- Amaca: per riposarsi senza stare a contatto con il terreno ed evitare, quindi, di perdere tempo nel costruire un rifugio sopraelevato.
- Medicine contro infezioni, disturbi intestinali e febbre.
- Bussola.
Un esempio concreto di cosa fosse necessario portarsi dietro, durante una missione nella giungla, c’è lo descrive un ex-membro del reparto LRRP (Long-range reconnaissance patrols – ricognizione a lungo raggio) in servizio in Vietnam nel 1968:
Armi e vestiario esclusi.
- 1 zaino senza intelaiatura
- 1 LBE (web gear e cintura per la pistola con munizioni e pacchetto primo soccorso)
- 1 batteria per la radio
- 1 poncho
- 1 coltello da sopravvivenza
- 1 pistola per segnalazioni con 4 cartucce
- 10 tavolette di dexedrina
- 4 tavolette anti malaria
- 40 tavolette di sale
- 1 accendino
- 10 tavolette anti diarrea
- 1 torcia elettrica sottile
- 1 luce stroboscopica
- 1 pannello di segnalazione arancione fluorescente
- 1 specchietto di segnalazione
- 1 bussola
- 4 borracce da 1/4
- 1 borraccia pieghevole da 1 gallone
- 1 stick mimetico
- 4 flaconi di repellente per insetti
- 1 mappa acetata con matita
- 2 tamponi di garza medi
- 1 tampone di garza grande
- 1 torcia elettrica con filtro rosso
- 1 D-ring
- 1 corda di Nylon da 20 piedi
- 1 paracord da 20 piedi
- 1 paio di guanti di pelle
- 1 machete
- 20 pacchetti di canditi o di gomma da masticare
- 1 scatola di sieroalbumina con tre tubicini di plastica per trasfusione
- 2 razioni LRRP disidratate (per giorno) – vedi video
ORIENTARSI CON UN BASTONE:
Si pianta nel terreno un bastone di circa 20 cm, lo si orienta verso il Sole e lo si inclina in modo che non proietti nessun ombra. Si attendono 20 minuti, appena comparirà l’ombra essa punterà sempre ad Est.
Altri trucchi per orientarsi:
- Se osservate il ceppo o un tronco di un albero tagliato gli anelli più spessi sono sul alto sud.
- Il fogliame di un albero risulta più folto sul lato rivolto a sud, nell’emisfero australe è il contrario.
- Il muschio su cortecce e pietre è quasi sempre orientato a nord.
- La neve si mantiene di più sui versanti a nord ed est, quindi la neve esposta a sud si scioglierà più velocemente.
- La parte rivolte a sud di pietre e sassi risulta più asciutta e pulita.
- E’ possibile anche orientarsi con la LUNA: se essa sorge prima che il sole tramonti la parte illuminata indicherà l’OVEST, se invece sorge dopo il tramonto la parte illuminata indicherà l’EST.
IL FOCOLARE:
- Per accendere un fuoco scegliete un luogo asciutto e riparato dal vento.
- Ripulite la zona dal focolare da rifiuti e vegetazione, create una zona di terra nuda di almeno 2 metri di diametro.
- Se il terreno è bagnato o innevato create una base sopraelevata per il focolare scegliendo materiale poco infiammabile (tronchi verdi, sassi, terriccio).
- Se il vento è forte accendete il fuoco in una buca o circondatelo da grosse pietre.
Principi base usati dalle SAS per identificare i funghi commestibili:
- Evitare i funghi in stato di decomposizione e con vermi.
- Non esiste antidoto per i funghi, se non siete sicuri di aver riconosciuto una qualità commestibile evitate di cibarvi con essa.
- Evitate i funghi con le alette bianche, con una coppa alla base dello stelo o che presentano degli anelli.
- Evitate quelli che emanano un odore acido, nauseante, amaro di mandorla o ravanello.
- Non raccogliete i funghi quando sono ancora piccoli e teneri in quanto è più difficile capire di che tipo si tratta.
- Non fare prove di assaggio con i fungi.
- Consumare subito e cuocere bene e a lungo, anche i funghi commestibili possono avere delle tossine.
- In caso di avvelenamento richiedere immediatamente i soccorsi, provocare il vomito e bere latte non serve in quanto è necessario un intervento medico per allontanare le tossine dal corpo tramite la decontaminazione (lavanda gastrica, carbone in polvere, eventuale purgante); iper-idratazione (infusione di liquidi per vena, allo scopo di riequilibrare le perdite di acqua e sali); e terapia di supporto (esami del sangue e delle urine, controllo della funzionalità del fegato e dei reni). Portate con voi e date ai soccorsi, gli avanzi o i funghi interi, responsabili dell’intossicazione.
Se si capovolge il gommone o il canotto di salvataggio?
La tecnica usata dai Navy SEAL consiste nell’afferrare la corda predisposta, dal lato opposto alla quale è agganciata. Mettersi, poi, in piedi sul bordo del canotto e tirare con forza. Se c’è forte vento o mare grosso sfruttate la direzione dell’aria per aiutarvi.
LA REGOLA STOP
Nel caso in cui stai per andare nel panico, fermati, fai dei respiri profondi e ricorda l’acronimo inglese STOP:
- S = sit down (siediti)
- T = think (pensa)
- O = observe (osserva ciò che ti circonda)
- P = prepare for survival (preparati alla sopravvivenza cominciando a raccogliere tutto ciò che ti può essere utile).
REGOLE DA SEGUIRE PER LA COSTRUZIONE DEL RIPARO:
- Scegliete sempre una zona sicura, valutando precedentemente tutti i possibili pericoli ed imprevisti.
- Preferite un riparo alle spalle di una roccia o di un rialzo in modo da poter tenere d’occhio solamente una via.
- Evitare rifugi in prossimità di pendii franosi o a rischio caduta sassi.
- Se siete vittima di un incidente utilizzate il mezzo disastrato come riparo o sfruttate le sue parti per costruirne uno. Fate attenzione ai serbatoi se sono a rischio di incendio.
- Isolatevi dal terreno.
Vedi anche: i consigli degli scout.