COME SOPRAVVIVERE IN CITTA’ DOPO UN DISASTRO
COME SOPRAVVIVERE IN CITTA’ DOPO UN DISASTRO
Eventi che possono portare ad una situazione di sopravvivenza improvvisa:
- Catastrofi naturali: uragani, tornado, cicloni, terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, alluvioni, frane, valanghe, bufere di neve, forti temporali, inondazione, colate di fango, cambiamenti climatici, glaciazione, desertificazione, incendi, impatto astronomico, tempesta solare.
- Incidenti: incendi, disastri ambientali, fuoriuscite chimiche, rilascio di agenti radioattivi o di materiali nucleari, inquinamento idrico o atmosferico con sostanze tossiche.
- Conflitti: guerra civile, sommosse, manifestazioni violente, guerra regionale, guerra mondiale, guerre nucleari, chimiche, biologiche o radiologiche portate avanti con armi di distruzione di massa, terrorismo.
- Crollo generale della società causato dall’improvvisa assenza o scarsità di risorse primarie come l’acqua, il cibo, l’elettricità, il carburante, il metano.
- Crisi finanziaria, politica, sociale o economica.
- Carestie, pandemie ed epidemie.
- Scenario bio-chimico: emergenza dovuta all’improvvisa diffusione di malattie mortali, agenti biologici e gas nervini. Esempi: influenza suina, escherichia coli, botulismo, febbre dengue, malattia di Creutzfeldt-Jakob o CJD, morbo della mucca pazza, SARS, rabbia, Hantavirus, antrace, peste, colera, HIV, ebola, virus di Marburg, febbre di Lassa, Sarin o GB e VX.
Requisiti personali che possono aiutarci ad affrontare una situazione di emergenza:
– capacità decisionale rapida
-essere capaci a improvvisare
-avere un controllo totale del corpo e della mente
-essere in grado di capire e valutare le persone
-prevedere il pericolo e saper calcolare i rischi
-autosufficienza e indipendenza
-riconoscere i propri limiti
-essere tenaci mai abbattersi
Le priorità nel caso si scateni una situazione di emergenza sono:
- salvaguardare la nostra sicurezza e la nostra incolumità
- adempire i bisogni primari (acqua – cibo – riparo).
Tutto il resto perde importanza: abitazione, soldi, automobile, oggetti accumulati nel corso della vita.
TECNICHE DI SOPRAVVIVENZA
Restare nella propria abitazione o fuggire?
Potremmo essere in condizione di dover scegliere se rimanere in casa e barricarci o fuggire. Un fatto da tenere in conto prima di prendere una qualsiasi decisone è la durata del disastro:
- Catastrofe breve: es. una tromba d’aria.
- Catastrofe a lungo termine: es. carestia, terza guerra mondiale.
- Catastrofe a tempo indefinito: es. cambiamento climatico, alterazioni ambientali.
A seconda della durata del disastro bisognerà organizzarci in modi diversi.
Se il ciclo è a lungo durata dovremmo tenere conto che le scorte di cibo che abbiamo da parte si esauriranno, una fuga verso la periferia e la campagna sarebbe inevitabile per poter sfruttare la natura per sopravvivere. Una città priva di beni e servizi diventa un inutile cumulo di ferro e cemento ostile alla sopravvivenza. Dovremmo abbandonare l’ambiente urbano per trovare spazi aperti e ricercare di terreni per coltivare frutta e ortaggi, e per allevare animali. Di tanto in tanto però potremmo ritornare in città per cercar attrezzi, manufatti e rovistare nei rifiuti per trovare arnesi che potrebbero tornarci utili.
In caso di disastri ambientali dovuti a inquinamento di prodotti chimici o esplosioni di ordigni o centrali nucleari, cessate immediatamente il consumo di carne, pesce, latte, vegetali e frutta fresca proveniente dalle zone interessate. Cibatevi solo di viveri locali e prodotti da voi stessi. Se vi trovate nella zona del disastro abbandonate immediatemente la zona in auto (ordinatamente senza creare caos e senza farci prendere dal panico). Restate in ascolto radio e usate i mezzi di comunicazione per rimanere aggiornati sullo stato del disastro e seguite rigorosamente le indicazioni della protezione civile, delle forze dell’ordine, dei militari, o delle squadre di salvataggio. Se, invece, è avvenuta un’esplosione nucleare non fuggite assolutamente ma trovate un riparo e barricatevi per evitare la ricaduta radioattiva (fall-out). Rifugi antiatomici improvvisati possono essere le condotte sotterranee della metropolitana, tunnel autostradali e ferroviari di una certa lunghezza, grotte, miniere, fogne, cantine, taverne, rifugi sottoterranei o parcheggi interrati, optare per qualsiasi luogo al di sotto del metro e settanta dal livello della superficie.
In caso di INCIDENTE O GUERRA NUCLEARE seguite questa specifica guida: Come Sopravvivere ad un Attacco Nucleare.
In caso di rilascio di armi biologiche evitate le zone contaminate, le zone affollate, o di incontro di persone. Fate attenzione ai cibi che mangiate (cuoceteli bene), depurate l’acqua (bollitela), indossate maschere antigas speciali (Gp-5). Le vie tramite le quali potremmo contagiarci sono:
- aria (inalazione tramite diffusione aerea)
- acqua (contaminazione del sistema idrico)
- cibo (contaminazione dei viveri)
- contagio tra persone o animali (tramite virus)
A seconda del batterio, virus o tossina rilasciati potrebbe essere molto difficile sottrarsi al contagio anche indossando protezioni, bollendo l’acqua, ecc… L’unica via è fuggire dalla zona a rischio.
Prima di fuggire dalla città (sempre se i tempi c’è lo permettono, altrimenti fuggiamo il prima possibile senza perdere tempo a salvare beni materiali) cerchiamo di fare le seguenti cose:
- Mettiamo in una busta: soldi contanti (tutti quelli che possiamo, evitiamo le monetine di poco valore), documenti di identità, atti di proprietà, beni preziosi (oro, diamanti), altri documenti importanti (es. libretto vaccinazioni, tessera sanitaria, conto corrente, passaporto, foglio con numero di telefono dei familiari e gruppo sanguigno), chiavi dei nostri immobili, e altri piccoli beni che consideriamo di valore (es. foto di famiglia).
- Se abbiamo un manuale di sopravvivenza prendiamolo (se li abbiamo anche un manuale di primo soccorso, sulle piante.
- Evitate di perdere tempo a cercare di ritirare contanti ai bancomat, in banca o alla posta (molto probabilmente in una situazione di emergenza molti si accalcherebbero per ritirare i propri risparmi e ovviamente le banche non avrebbero i liquidi necessari per pagare tutti quanti).
- Portiamo con noi dei mezzi di comunicazione quali radio, walkie talkie o radio ricetrasmittente, CB, notebook, telefono, eventuali batterie e caricabatterie (meglio se manuali in caso non trovassimo elettricità).
- Facciamo scorta di zucchero, sale, farina, olio e altri cibi a lunga conservazione (cibi in scatola, sotto sale, marinati, sciroppati, sott’olio, miele).
- Consumiamo prima o subito i cibi a breve scadenza.
- Portiamo con noi delle sementi comperate in precedenza (fate una selezione di semi in modo da avere un raccolto per tutte le stagioni). Radicchi, sedani, cicorie, patate crescono tutto l’anno optate soprattutto per questi (vedi tabella sotto).
- Prendiamo un coltello, un pentolino, un recipiente capace, una tazza di metallo, apriscatole, apribottiglie, e alcuni metri di corda.
- Portiamo con noi tutta l’attrezzatura che ci potrebbe tornare utile per accendere un fuoco (accendini, fiammiferi, acciarino…).
- Kit medico completo ed eventuali farmaci salvavita (vedi parte finale di primo soccorso).
- Bloc-notes e matita (potremmo tenere un diario annotare informazioni utili).
- Vestiario: un paio di pantaloni comodi, jeans (ottimi perchè molto resistenti), maglie (sia a manica lunga che a manica corta, meglio se in cotone), maglioni, giubotti, mantello antipioggia, poncho, mutande, calze, sciarpe, guanti (anche un paio da lavoro se li abbiamo), copricapo, scarpe leggere e pesanti e anche un paio di stivali di gomma. Portate i capi migliori, in cotone e facilmente lavabili. Non portate troppi abiti ma almeno due, massimo tre per ogni tipo di capo in modo da alternarli e avere il ricambio quando lavate quelli sporchi.
Nel video: kit emergenza per 3 giorni (bug-out bag)
Altri oggetti che potrebbero servire:
- torce (a basso consumo o a dinamo), candele, lampade (a cherosene), olio di paraffina per l’illuminazione,
- alcune posate, un piatto e una tazza (meglio se in acciaio)
- teloni impermeabili (potremmo prendere uno di quelli che si usa per coprire le auto in inverno),
- sacchi, buste di plastiche (meglio se un rotolo di sacchi neri, quelli usati per la spazzatura),
- coperte,
- sacco a pelo,
- carta di alluminio,
- sapone solido, detergente per mani e viso, asciugamani,
- spazzolino, tagliaunghie,
- lama di rasoio,
- fornello portatile a gas o meglio a multicombustibile
- attrezzi agricoli,
- una cassetta di utensili,
- coltellino svizzero,
- cartina del luogo,
- nastro isolante (modello US),
- set da cucito,
- spille da balia o alcune graffette,
- bicicletta,
- armi da fuoco (se le abbiamo, importante è non tenerle in bella vista in caso ci siano conflitti in corso potrebbero essere mal interpretate),
- fazzoletti e carta igenica,
- se li abbiamo anche: purificatore acqua, contatore Geiger e ioduro di potassio in compresse (in caso di disastro nucleare),
- orologio da polso,
- batteria della macchina aggiuntiva in caso quella che abbiamo difetti o si rompa, (tramite la presa accendisigari della macchina (12v) potremmo caricare il cellulare, le batterie, il GPS, accendere il fuoco, utlizzare altri oggetti elettrici, illuminare, riscaldarci o ascoltare la radio, potremmo usare la nostra auto anche come temporaneo rifugio).
- altro… Vedi kit completo per la sopravvivenza.
In foto: alcuni oggetti del kit (1. candela, 2.laccio emostatico, 3. zucchero in bustine, 4. laser puntatore con minitorcia, 5. spille da balia e graffette, 6. scotch plastificato, 7. contenitore in plastica con spazzolino – lamette – tagliaunghie e dentifricio, 8. contenitore in metallo con lato riflettente, 9. filo da pesca).
Ovviamente il numero di oggetti e scorte aumenterà proporzionalmente al numero delle persone coinvolte nella fuga (una famiglia composta da 4 persone dovrà prendere molto più cose per assicurarsi la sopravvivenza, soprattutto in presenza di bambini).
Fate scorta di carburante, se ancora possibile, ed utilizzate il vostro mezzo per fare spostamenti vitalmente necessari, evitate di consumare le scorte di benzina o gasolio inutilmente (potreste non avere più occasione di fare rifornimento).
Mettete tutti gli oggetti elencati in una valigia (anche quella che utilizzate per le vacanze, se con le ruote ancora meglio) o cercate comunque di stipare tutto in uno o massimo due bagagli. Le cose che dovrete usare spesso o subito mettetele in uno zaino, così come la busta con i soldi e i documenti. Caricate la valigia e lo zainetto nel cofano e lasciate la città. Evitate di portare oggetti inutili alla sopravvivenza o troppo pesanti (tipo televisori, PC, …) o costosi (quadri, abiti…) anche se c’è spazio in macchina non sovraccaricate l’auto, vi farebbe consumare molto più carburante. Prima di andare via serrate bene la vostra abitazione (porte, finestre, tapparelle), chiudete acqua, gas e staccate la corrente.
Quale meta scegliere? E’ meglio allontanarsi il più possibile dalle grandi città, dai centri industriali, e dalle basi militari, preferire piccoli paesini, zone isolate, cittadine di montagna, mare o campagna, piccole isole o ancora meglio crearsi un rifugio in mezzo ai boschi. Se è possibile meglio spostarsi in piccole comunità in modo da aumentare le probabilità di sopravvivenza (le conoscenze, l’esperienza e la forza fisica di più persone tornerebbero a vantaggio di tutti). Aiutarsi l’uno con l’altro, cooperare e dividersi i compiti.
Una volta arrivati a destinazione mettiamo l’auto al sicuro e usiamo una BICICLETTA per gli spostamenti, non consumiamo le scorte di carburante.
FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE (periodo di raccolta di alcuni tipi di frutta e verdura):
PERIODO DI SEMINA: con il nostro clima possiamo seminare:
- A Gennaio: Carote, Cavolfiori, Cipolle, Fave, Lattughe, Melanzane, Meloni, Peperoni, Piselli, Porri, Prezzemolo, Ravanelli, Rucola, Spinaci, Valeriana, Zucchine.
- A Febbraio: patate, cavolfiori, valeriana, angurie, ravanelli, sedani, zucchini, peperoni, pomodori, cavoli estivi, basilici, melanzane, meloni, cetrioli, barbabietole da orto, cipolle, rucola, rape, piselli, carote, biete, cicorie, ravanelli, fave, prezzemolo, lattughe, spinaci, scorzo bianca.
- A Marzo: Patate, Angurie, Asparagi, Barbabietole, Basilico, Bietola, Carote, Cavoli, Cime di rapa, Cipolle, Fave, Finocchi, Indivie, Lattughe, Melanzane, Meloni, Peperoni, Piselli, Pomodori, Porri, Prezzemolo, Rucola, Zucchini.
- Ad Aprile: Angurie, Asparagi, Barbabietole, Basilico, Bieta, Carote, Cavoli, Cetrioli, Cime di rapa, Cipolle, Finocchi, Indivie, Lattughe, Melanzane, Meloni, Peperoni, Piselli, Pomodori, Porri, Prezzemolo, Rucola, Zucche e Zucchini.
- A Maggio: cavoli, lattughe, sedani, scorzo bianca, indivie, prezzemolo, basilici, lattughe, cardi, carote, cicorie radicchi, bietola, scarole, rucola, meloni, fagioli, spinaci, valeriana, zucche, zucchini.
Piantagioni e trapianti: cavoli, pomodori, peperoni, melanzane.
- A Giugno: Barbabietole, Bieta, Broccoli, Cardi, Carote, Cavolfiori, Cavoli, Cetrioli, Cicoria, Fagioli, Indivie, Lattughe, Meloni, Pomodori, Prezzemolo, Ravanelli, Rucola, Sedano, Zucca, Zucchini.
- A Luglio: cavoli, carciofi, prezzemolo, rape, rucola, lattughe, radicchi, cipolle precoci, porro, bietola, carote, fagioli, indivie, carote, finocchi, scarole, zucchini e sedani.
- Ad Agosto: Bietola, Carote, Cipolla, Cicoria, Finocchio, Fagioli, Indivie, Lattughe, Prezzemolo, Rapa, Ravanelli, Rucola, Scarola, Zucchine.
- A Settembre: cipolle bianche, lattughe, finocchi, lattughe, prezzemolo, spinaci, biete, rape, rucola, ravanelli, scarole, carote, cime di rapa, cipolle precoci, cicorie, cavoli.
- Ad Ottobre: bietola, carote, spinaci, rucola, cime di rapa, valeriana, scarole, piselli, fave, ravanelli, lattughe, prezzemolo, cicorie, radicchi.
- A Novembre: cime di rapa, fave, ravanelli, cicorie, carote, lattuga, spinaci.
- A Dicembre: fave, piselli, melanzane, ravanelli, carote, lattuga, spinaci.
Per la semina optiamo sempre per una piantagione in serra per favorire e aiutare la crescita delle piante e tenerle in sicurezza. Per la costruzione ci serviranno un telo plastificato traspirante per il terreno, un telo plastificato trasparente per la copertura e tubi flessibili o legni e corda per costruire la struttura portante.
COLTIVARE PATATE è un ottima strategia di sopravvivenza. Questo tubero ha un alto valore nutrizionale: alto contenuto di carboidrati, di vitamine e minerali, inoltre si può coltivare tutto l’anno (anche se è preferibile piantare in primavera) non teme il freddo e si può coltivare quasi ovunque. Si può vivere per lunghi periodi cibandosi solamente di questo alimento, come ci dimostra la storia. Nei secoli passati in gran parte dell’Europa la patata era l’alimento fondamentale delle classi povere. Quando in Irlanda ci fu la grande carestia del 1845-1849 la popolazione diminuì drasticamente poichè gran parte dei raccolti di patate vennero divorati dalla peronospora (phytophthora infestans). I metodi per preparare le patate sono molteplici. Possono essere cotte con la buccia o senza (la buccia contiene molte vitamine in una situazione di sopravvivenza è consigliato consumare tutto). Sempre meglio mangiarle cotte.
I CIBI CHE SI CONSERVANO DI PIU’ facciamo scorta di alimenti a lunga conservazione:
- Zucchero e sale (! in gergo tecnico: Saccarosio e Cloruro di sodio).
- Cibo inscatolato (zuppe, minestre, carne come manzo, salumi, pesci come salmone, tonno, ortaggi come fagioli).
- Alimenti sottovuoto, sott’olio (acciughe), sottosale (es. baccalà), sottaceto (es. cetriolini), con lo zucchero (canditura).
- Frutta secca.
- Miele, burro d’arachidi, cioccolato, barrette e snack, marmellata, creme, cereali, caramelle.
- Pasta, riso, farina, aromi.
- Olio, vino, birra, aceto, alcolici, bibite gassate, sciroppi.
- Latte in polvere, caffè macinato, The in bustine.
- Cibi affumicati, cibi essiccati.
Come ESSICCARE al sole: Sistemate il cibo su un piano, meglio se metallico o nel caso su un telo o su un panno. Fatelo essiccare al sole girandolo di tanto in tanto. Evitate di far prendere al cibo: insetti, acqua, pioggia o umidità, di notte mettetelo al riparo. I tempi per ottenere ad esempio un filetto di pesce essiccato al sole sono di 2 giorni massimo 4 a seconda dell’umidità dell’aria e della temperatura del Sole.
Come essiccare al vento: in questo caso il cibo va conservato all’ombra (non deve entrare a contatto con i raggi solari), e deve essere posizionato in una zona ventilata. L’essiccamento all’aria è più lento ma il prodotto rimane più morbido.
Cosa possiamo essiccare? Erbe aromatiche (basilico, erba cipollina…), carne e pesce a filetti sottili, funghi, ortaggi e frutta a tranci non più spessi di 1 cm.
Il prodotto essiccato va conservato al riparo della luce e al fresco, stipato in contenitori di vetro, di plastica, di metallo tassativamente a chiusura ermetica.
AFFUMICATURA: è una tecnica di conservazione molto veloce ed efficace utilizzata fin dai tempi antichi. La carne e il pesce sono sicuramente gli alimenti più affumicati, ma anche verdure e formaggi possono essere affumicati. Per affumicare esponete il cibo al fumo, derivato dalla combustione di legno, badate che la fiamma non tocchi l’alimento. L’operazione dovrebbe durare dai 2 ai 3 giorni per ottenere la conservazione su lunghi periodi (possiamo considerare un filetto affumicato quando la carne sarà talmente secca da apparire fragile). Nell’affumicatura i sapori vengono decisamente alterati, a differenza di altre tecniche quali la messa sotto sale o l’essiccazione. L’utilizzo dell’affumicatura può comportare dei rischi per la salute in quanto il fumo sprigiona anche sostanze tossiche (es. benzopirene). Possiamo limitare il problema scegliendo i legni giusti per la combustione: evitare legna troppo umida o ammuffita, legna verniciata o trattata; utilizzare legni non resinosi, trucioli, segatura o piccoli rami di legni duri un po’ umidi quali salice, castagno, noce, pioppo, quercia, betulla, faggio…
ALLEVARE ANIMALI: un altro metodo per ottenere cibo e allevare piccoli animali:
- Polli (avremmo carne, uova)
- Conigli (carne)
- Capre (pelli, carne e latte)
- Api (miele)
- Pecora (carne, latte, formaggi, lana)
- Tacchino (carne, uova)
- Cavallo e asino (carne, spostamento)
- Bue o mucca (carne, latte, aratura terreno)
- Maiale (carne, setole)
- Baco da seta (seta)
- Cani, gatti (compagnia)
- Piccoli pesci o uccelli (carne, uova, compagnia)
- Allevare piccoli insetti commestibili (es. grilli, larve di scarafaggio della palma e bruchi del bambù; tipico in Thailandia).
I PUNTI BASE DELLA SOPRAVVIVENZA:
LA VOLONTA’: la determinazione di voler vivere è alla base della sopravvivenza essa viene prima di tutto. Mai rinunciare alla lotta, mai pensare di avere fatto tutto il possibile, mai arrendersi, pensare sempre positivo. L’impatto psicologico ha un peso enorme sulla nostra mente e sul nostro fisico. Bisogna sempre mantenere la paura sotto controllo perché non si trasformi in PANICO. Molto spesso non è lo sfinimento fisico che fa cedere un uomo ma è quello psichico. La paura è un emozione molto intensa che si scatena quando percepiamo un pericolo che potrebbe danneggiarci (i pericoli possono anche non essere reali, come ad esempio la paura del buio), quindi la paura è un campanello d’allarme che ci dice ad esempio: “scappa… se rimani qui potresti morire“. La paura molto spesso cresce quando non conosciamo il tipo di pericolo o quando esso si manifesterà.
IL RIPARO e IL FUOCO: trovare un riparo ma soprattutto accendere un fuoco è determinante per la sopravvivenza. A seconda del luogo in cui ci si trova si può costruire un riparo sfruttando quello che si trova, oppure si può sfruttare un riparo già esistente. Molto importante è esplorare il territorio e riuscire a subito a capire cosa ci può servire o tornare utile. Accendere un fuoco è utile per mille cose (riscaldarsi, illuminare, cuocere i cibi, far bollire l’acqua o la carne per uccidere i batteri, asciugare i vestiti…). In questo caso il riparo può rimanere la nostra abitazione. Potremmo rispolverare dalla cantina vecchie lampade, candele, fornelli a gas. I metodi per accendere un fuoco in città sono praticamente infiniti, anche senza rete elettrica e gas possiamo trovare praticamente ovunque materiale da bruciare e oggetti che ci aiutano a creare la scintilla che accenderà il nostro fuoco.
Sta solo a noi decidere quale sistema utilizzare, a seconda delle nostre conoscenze, esigenze e materiali a disposizione (ad esempio possiamo utilizzare una batteria per creare una scintilla facendo entrare in contatto polo negativo e positivo). Se il disastro capita nella stagione invernale o in zone fredde si può scegliere la stanza più piccola dell’abitazione come rifugio. Isolare le finestre o eventuali spifferi con coperte dopodiché può bastare anche qualche candela (a seconda delle dimensioni della stanza) per mantenere ideale la temperatura all’interno. Se si è più persone conviene dormire tutti quanti insieme. In caso di caldo torrido rifugiarsi nelle stanze inferiori (vanno bene garage, cantine, taverne) o con le pareti non esposte al Sole durante il giorno. L’obiettivo in climi torridi è sudare il meno possibile data la poca disponibilità d’acqua.
L’ACQUA: l’uomo è composto dal 60% di acqua, e normalmente ne deve assumere dai 2 ai 3 litri giornalieri. C’è da tenere conto che la richiesta di acqua aumenta, in presenza di clima caldo o umido e di fatica, anche dai 5 fino agli 8 litri al giorno. In caso di sopravvivenza è essenziale riuscire a bere almeno un 1 litro di acqua al giorno, razionandola e bevendola a piccoli sorsi bagnandosi prima le labbra per sfruttare al massimo ogni goccia. In città abbiamo a nostra disposizione una vastità di oggetti, utensili e materiali (che non avremmo ad esempio in mezzo nella giungla) che ci aiutano più facilmente a raccogliere acqua piovana, a potabilizzare acqua sporca o urina. In caso di nevicate o in zone glaciali potremmo ottenere acqua in abbondanza riscaldando la neve in un pentolino, NON ingerite direttamente la neve.
IL CIBO: si può resistere a digiuni prolungati anche fino a 40 giorni in condizioni di riposo, ma i crolli psicologici per la mancanza di cibo possono uccidere molto prima. A seconda del territorio in cui ci si trova ci si può sempre cibare di qualcosa, se uno sa dove cercare può trovare cibo anche nel deserto. In un ambiente urbano diventa difficile trovare cibo soprattutto se ogni casa abbandonata, negozio, supermercato, industria alimentare sono stati saccheggiati. Diventa quindi necessario uscire dalla città per sfruttare le risorse di madre natura. Paradossalmente se in una normale situazione di sopravvivenza l’obbiettivo è raggiungere la civiltà qui è il contrario! Dove la competizione per la sopravvivenza diventa vitale e non ci sono più regole, si può anche uccidere per una bottiglietta d’acqua o per un pezzetto di carne. Una volta esaurite le scorte, dovremmo vivere alla giornata… Ogni giorno ci dovremo preoccupare di avere un pasto in tavola (1 pasto al giorno in condizioni di sopravvivenza è già sufficiente) e come in diversi scenari post-apocalittici cibarsi di ratti potrebbe divenire realtà. Cacciare o fare trappole per cibarsi di piccoli animali, realizzare un orto per avere frutta e verdura, allevare animali domestici come ad esempio galline, fare economia delle provviste e consumare anche gli avanzi (non potremmo più permetterci gli sprechi), scambiare i viveri con altre persone (ci si può mettere in accordo con il quartiere chi produce ad esempio olio, formaggio chi coltiva verdura chi pianta alberi per la frutta ecc…). Cooperare con altre persone piuttosto che ammazzarsi a vicenda per derubarsi le provvigioni, permetterebbe sicuramente a tutti di vivere molto più a lungo. L’homo sapiens è un animale sociale, cioè per sopravvivere (ma soprattutto per preservare la specie) deve interagire con gli altri. Aiutarsi l’uno con l’altro, dividersi i compiti sono principi basilari nella fondazione di una società.
Arrangiarsi questa sarà la parola dominante se tutti gli agi, i vizi e le comodità a cui ci ha abituato la tecnologia ci venissero tolti all’improvviso. Dovremmo capire da soli se una tecnologia inutile senza corrente ci potrebbe tornare utile, come dice un vecchio proverbio latino la necessità aguzza l’ingegno. Ad esempio la dinamo di una bicicletta collegata ad una ruota potrebbe fornirci elettricità, potremmo sfruttare i rifiuti per creare i più disparati oggetti (potremmo creare delle serre per la coltivazione con delle vaschette di plastica). Bottiglie, lattine, contenitori di alluminio, di plastica, di vetro, scatole, cartoni, stoffe, legno, ferro… tutto potrebbe servirci, il riciclaggio che attuiamo ai giorni nostri ci insegna molto.
Ah! Trasformare il fantastico testo in un PDF scaricabile tramite un link in calce sarebbe fantastico, chi desidera potrà “salvarlo” almeno nella memoria del proprio Cell cisi da sopperire almeno all’eventuale non copertura internet…
Grazie
Posto questo commento anche se passato molto tempo dall’ultimo…
Ottimo testo con descrizione accurata di una infinità di possibili tragici accadimenti…
Mi complimento davvero per la semplicità del linguaggio… Bravissimo davvero l’autore!
Tutti i post sono positivi e non è da poco!
Mi permetto un paio di appunti :
– Abbandonate la città solo se siete certi che verrà distrutta o se vi sono in atto evidenti epidemie! Infatti lasciare la città, se questa come detto non è seriamente minacciata, per spostarsi in campagna deve essere pianificato con cura perché i piccoli paesi non sono organizzati in nessun modo per soddisfare improvvisamente le necessità di una improvvisa sovra-popolazione! La logistica locale non riuscirà a soddisfare le necessità di sostentamento = cibo e assistenza medica.
Spostarsi solo verso luoghi in cui si hanno parenti o, meglio una proprietà!
– Coltivare oggigiorno significa terra + concimi particolari per singola coltura, troppo spesso e in troppe località il terreno è divenuto più un supporto per l’apparato radicale che reale fonte di sostentamento per la pianta.
Preparare un terreno per renderlo produttivo non è cosa fa poco e va fatto nelle giuste stagioni.
Ed i proprietari dei terreni vi lasceranno “usarli”???
Siate quindi autosufficienti dal punto di vista del cibo per un lungo periodo.
– Nei paesi più piccoli, specie montani, esiste una naturale diffidenza verso chi viene dall’esterno (anche per i cosiddetti “villeggianti” che solo poche volte all’anno vivono sul luogo e si comportano da turisti) perché la comunità è generalmente chiusa, fatta di amicizie e parentele decennal o secolari… I locali tendono quindi all’autoprotezione mediante chiusura emotiva o addirittura difesa ostinata. La vita in quei luoghi è da sempre più dura che in città e le necessità vitali (cibo, salute, protezione, difesa) sono molto più sentite rispetto a chi arriva da fuori abituato alle tutele che la città offre.
– Attenzione con le armi… Molto spesso gli abitanti di località (maggiormente) isolate sono spessissimo cacciatori, sono motivati e armati, conoscono il territorio e sanno usare le armi in loro possesso per difendere i propri beni.
Un saluto a chi ha avuto la pazienza di leggere le mie argomentazioni (nate da esperienza diretta) e complimenti ancora all’autore!
Articolo sulla Sopravvivenza apocalisse Zombie?
Zombie?!?
si…
in caso di conflitto , tempo fà lessi non ricordo più dove i consigli di un ex militare russo di vestire con abiti civili magari con colori vivaci che non avessero nessuna somiglianza a uniformi militari , colori o altro ( tipo mimetiche , anfibi , zaini militari tende mimetiche ecc. ) tanto meno portare armi da fuoco per evitare equivoci con eventuali controlli da parte di qualunque fazione ( chi scappa da una guerra non è combattente ma se sei in mimetica e anfibi con un’arma e zaino militare potresti destare qualche sospetto o combatti con o combatti contro ) , bel sito e ottimi consigli complimenti
Serve un manuale che riepiloghi tutte le informazioni di questo eccezionale sito. Una bibbia per la sopravvivenza. Serve perché in assenza di energia elettrica non si può far altro che leggere (a meno che non siano tutti istruttori survival, cosa che dubito). Un libro, un manuale esaustivo, completo e editato in materiale non degradabile (pagine plastificate, non strappabili, rilegatura rinforzata ecc.)
Ho scoperto questo sito stamattina alle 5 (insonnia 😉 sono quasi le 7 e non riesco a staccarmene, ho una passione per questo genere di cose e non avevo mai trovato nessuno così preparato a riguardo, in grado di dire così tante cose in modo così semplice e specifico, niente giri di parole inutili, niente “se lo volete cercatevelo” ma tutto descritto in modo accurato e sorprendentemente chiaro, bella la grafica e la presentazione degli argomenti, tutto gradevole e che invoglia a continuarne la lettura. Ne sono stata piacevolmente sorpresa, ti faccio i miei più sinceri complimenti e… torno a curiosare, mi rimane ancora molto!
Grazie 🙂
veramente un sito fantastico dove tutto l’essenziale viene illustrato perfettamente!! non ho mai lasciato commenti a siti ma devo dire che questo è veramente completo! voto 10 e lode e vi faccio i miei complimenti
Grazie Mille!!!