SOPRAVVIVERE NEL MONDO DEL LAVORO
Lo so cosa state pensando…
Ultimamente stiamo postando articoli su come sopravvivere in situazioni o scenari ben diversi dalla vera e pura sopravvivenza estrema legata agli espedienti da sfruttare nel pieno della natura ostile e selvaggia. Potreste dire che abbiamo esaurito gli argomenti ma non è così (ci ritorneremo molto presto con nuovi articoli), questo blog nasce con l’intento di parlare della sopravvivenza a 360°, quindi qualsiasi argomento legato alla parola “sopravvivere” a noi piace: sopravvivere ad un attacco nucleare, sopravvivere allo stress della vita moderna, sopravvivere in città, sopravvivere su carreggiata, sopravvivere ad una tempesta solare, sopravvivere in casa, sopravvivere su marte e nello spazio.
SOPRAVVIVENZA NEL MONDO DEL LAVORO
La repubblica italiana è basata sulla costituzione. Quest’atto normativo entra in vigore nel 1948 e mette in evidenza sin dal primo articolo che il lavoro è il sostegno fondamentale su cui si base la nazione.
A proposito dei diritti e doveri dei cittadini (titoli da I a IV) la costituzione dice:
Art. 1:
“L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro“
Art. 4:
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.“
Art. 35:
“La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.
Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero.“
Art. 36:
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.“
Art. 37:
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.
Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.
La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.”
Art. 38:
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.
L’assistenza privata è libera.”
Art. 39:
“L’organizzazione sindacale è libera.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.”
Art. 40:
“Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.”
Art. 46:
“Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.“
L’ATTIVITA’ LAVORATIVA:
Il lavoro (indipendentemente da quale sia) è una parte importante nella vita di un individuo. Attraverso il lavoro diamo il nostro contributo alla società, creaiamo beni, offriamo servizi utili a terzi e in cambio abbiamo la possibilità di realizzarci economicamente attraverso lo stipendio. Purtroppo la nostra società si fonda sull’economia e anche semplicemente per sopravvivere abbiamo bisogno di moneta per comperare i beni primari ed essenziali, e l’unico modo per ottenerli è impiegare energia in un’attività produttiva. Ma alla base del lavoro non c’è solamente la questione economica, non si lavora solamente per lo stipendio… pensate a tutti gli addetti ai lavori di una grande opera architettonica (un teatro, uno stadio, un ponte…) una volta finita un gran senso di soddisfazione attraverserà tutti così come un senso di orgoglio per quello creato. Pensate al compiacimento di un medico che salva la vita ad una persona, a un poliziotto che arresta un criminale, a un pompiere che salva una persona dalle fiamme, a un regista che vede il suo film sul grande schermo, a un cantautore che sente la sua musica in radio, potremmo continuare all’infinito… Potremmo dire che portare un qualsiasi lavoro a termine in maniera positiva ci renderà orgogliosi di noi stessi, ci darà maggior sicurezza nelle nostre capacità, ci farà essere ben giudicati dagli altri…
Possiamo dividere l’attività lavorativa in due grandi rami LAVORO AUTONOMO e LAVORO SUBORDINATO. Esiste anche un ramo minore chiamato lavoro parasubordinato che è un misto tra lavoro autonomo e subordinato. Nel caso di lavoro autonomo, il lavoratore offre il suo operato a un committente (colui che richiede un opera o un servizio; può essere un privato, un’azienda o lo stato) in cambio di denaro. Spesso il lavoro autonomo neccessità l’apertura di partita IVA come nel caso dei liberi professionisti. Nel caso di lavoro subordinato invece si stipulerà un contratto tra datore di lavoro e lavoratore, dove entreranno in gioco diritti e doveri che dovranno essere osservati da entrambi le parti.
I CONTRATTI DI LAVORO TIPICI DEL LAVORO SUBORDINATO:
Al giorno d’oggi esistono molteplici tipologie di contratti di lavoro, ma analizziamo le più usate:
- Contratto di lavoro a tempo determinato: che ha una durata prestabilita, può essere a tempo pieno (full-time: 40 ore settimanali) o parziale (part-time: 18-20 o 24 ore a settimana).
- Contratto di lavoro a tempo indeterminato: il cosiddetto posto fisso, ambito da molti in quest’ultimi anni!
- Contratto di somministrazione: contratto dove tra il datore di lavoro e il lavoratore interviene un’agenzia per il lavoro.
- Contratto a progetto: è un contratto di collaborazione dove un’azienda assume temporaneamente un lavoratore al fine di creare appunto un progetto, usato molto nell’ambito informatico (es. programmatori).
- Contratto di lavoro occasionale: è un contratto di breve durata (pari o inferiore a un mese) dove il lavoratore può ricoprire qualsiasi mansione senza aprire una partita IVA, la retribuzione non può superare i 5000 euro.
- Contratto di lavoro intermittente: cioè a chiamata, non continuativo (ad es. custodi, portinai, sorveglianti, personale addetto all’estinzione degli incendi).
- Contratto di inserimento: mirato all’inserimento (o reinserimento) nel mercato del lavoro attraverso un progetto di formazione mirato.
- Contratto di lavoro ripartito: è un rapporto di lavoro mediante il quale due lavoratori assumono in solido l’adempimento di un’unica ed identica obbligazione lavorativa. In pratica due persone si dividono il posto di lavoro. I due lavoratori possono gestire autonomamente e a loro piacere la ripartizione dell’attività lavorativa ed effettuare sostituzioni fra loro.
L’APPRENDISTATO: è un tipo di lavoro atto alla formazione professionale, necessario per imparare un mestiere e facilitare quindi l’inserimento vero e proprio nel mondo del lavoro. Molto utilizzato in questo periodo soprattutto nella fascia di età 16-18. L’apprendistato è rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, e può durare fino a un massimo di 3 anni (per i giovani in obbligo formativo dai 15 ai 18 anni) e fino a un massimo di 6 in caso di apprendistato professionalizzante.
IL TIROCINIO (stage in francese): gli stagisti possono essere studenti, persone che devono reinserirsi nel mondo lavorativo o chi vuole o deve acquisire competenze professionali necessarie per l’inserimento lavorativo. Allo stagista non si applica nessun contratto nazionale, in pratica non è un lavoro subordinato per la legge. In caso di stage non maturano contributi utili alla pensione in quanto l’azienda non versa niente l’INPS, e però tenuta ad assicurare il lavoratore contro gli infortuni sul lavoro presso l’INAIL. Lo stagista non matura le ferie, non ha diritto alla maternità, a permessi, a indennità di malattia, a scatti di anzianità, inoltre non è previsto nessun preavviso in caso di licenziamento o dimissioni (ognuna delle due parti può interrompere il rapporto senza alcun preavviso). L’azienda che ospita il tirocinante può offrire un rimborso spese non superiore a 600 euro, anche se comunque non è obbligata a retribuire il tirocinante. La durata è variabile: si va da 3 mesi (per tirocini estivi mirati agli studenti), ai 6 mesi per i lavoratori inoccupati o disoccupati e da 12 a 24 mesi per gli appartenenti alle categorie protette (legge 68/99). Non esiste un limite di età per fare uno stage, e neanche un limite massimo di mesi di stage che una persona possa svolgere in tutta la sua vita lavorativa, ovviamente in diverse aziende.
LA RICERCA DEL LAVORO:
Entrare nel mondo del lavoro, trovare un nuovo lavoro, cambiare lavoro… sono tutte fasi in cui ci siamo passati tutti o ci passeremo. Per trovare un impiego occorre una ricerca, l’inoccupato o il disoccupato si mettono quindi in gioco per ricercare un’attività consona alla loro capacità ma anche per far sapere al mondo del lavoro che sono inattivi. I mezzi per la ricerca del lavoro sono molteplici si parte dal classico passaparola fino all’utilizzo di internet.
Il lavoro, come l’economia, si basa sulla DOMANDA e sull’OFFERTA quando queste due si incontrano può nascere una cooperazione. In questo caso i datori di lavoro rappresentano la domanda mentre i lavoratori l’offerta, da qui si calcola anche la retribuzione. Più l’offerta è bassa è più quel lavoro sarà retribuito (ad esempio se ci sono pochi individui capaci di una certa manodopera specializzata essi verrano pagati di più). Se invece l’offerta è alta gli stipendi saranno più bassi (pochi posti di lavoro e tanti lavoratori, in questo caso il datore di lavoro può pagare meno il dipendente poichè il posto di lavoro diventa un privilegio e il lavoratore lavora anche con un salario più basso per non perdere la posizione conquistata).
COME TROVARE LAVORO:
Alla base della ricerca c’è l’OBIETTIVO:
Cosa vogliamo fare?
Se non sappiamo cosa cercare vaghiamo nel buio. Dobbiamo mettere nero su bianco i nostri propositi tenendo conto delle nostre capacità e competenze professionali, delle nostre precedenti esperienze lavorative e del nostro bagaglio scolastico. Razionalizzato questo, ci dobbiamo porrè un’altra domanda:
Con le qualità che possiedo, che lavoro posso fare ?
Una volta risposto a questa domanda possiamo cominciare la ricerca.
La ricerca può essere effettuata in tanti modi, l’importante è organizzarsi bene: ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Ad esempio senza spostarci di casa possiamo utilizzare internet e il telefono per informarci se l’azienda a cui siamo interessati è alla ricerca di personale, e se sì, che figure professionali sta ricercando (evitando quindi di consumare tempo, energia e benzina a vuoto). Una volta raccolte le informazioni possiamo candidarci compilando un form online sul loro sito, mandando un’email, una lettera, una raccomandata con ricevuta di ritorno o nel caso portarla di presenza.
Alcuni consigli:
- Sfruttare le risorse che vi offre la vostra regione e il vostro comune (Centro per l’impiego, informa giovani, informa lavoro, annunci in comune…).
- Sfruttate le agenzie per il lavoro (Agenzie Interinali) delle vostra zona.
- Utilizzate la rete di internet per cercare annunci di lavoro. Esistono diversi motori di ricerca come Jobrapido, siti dedicati a precise professioni, inoltre alcune aziende possiedono un sito web personale dove potete trovare le informazioni per contattarli o nel caso in cui hanno la sezione “lavora con noi” potete candidarvi direttamente online.
- Il web se usato correttamente può rivelarsi un ottimo alleato nella ricerca del lavoro.
- Fate sapere che siete alla ricerca di lavoro, spargete la voce tra parenti, amici, conoscenti, ex-colleghi, ex-compagni.
- Usate anche il telefono. Fatevi una lista di numeri di posti in cui volete lavorare, contattateli, chiedetegli se sono alla ricerca di personale e se rispondono positivamente ditegli che siete interessati a lavorare per loro e che figure lavorative stanno cercando se la telefonata prende una buona piega magari vi fissano anche un colloquio conoscitivo.
- Il curriculum è il vostro bigliettino da visita, meglio è redatto più possibilità avete di essere chiamati. Deve essere ordinato, semplice e veloce da consultare, seguite la guida qua sotto.
IL CURRICULUM:
Un buon curriculum dovrebbe essere così redatto:
NOME e COGNOME (in alto, al centro e in grassetto)
FOTO (a destra del foglio) sempre meglio se si scannerizza quella della carta d’identità o della patente, evitate foto troppo informali o dove si vede poco il viso (le foto a corpo intero non vanno bene).
INFORMAZIONI PERSONALI
- Contatti telefonici ed e-mail attivi e funzionanti (importantissimi per essere contattati!)
- Luogo e data di nascita
- Cittadinanza
- Domicilio (volendo si può evitare la via)
- Codice fiscale (alcuni lo mettono evitate)
- Patente: il tipo o i tipi di patenti che possedete (A, B, C…) eventualmente aggiungete la parola automunito o moto-munito. Alcuni mettono questa voce al fondo del curriculum, nelle note.
OCCUPAZIONE DESIDERATA
Molto importante è questa parte; dobbiamo mettere subito in chiaro quali sono le nostre aspettative e di cosa siamo alla ricerca. Se il selezionatore è in grado di capire cosa volete fare può valutare se offrirvi la posizione desiderata. Se la parte descrittiva del curriculum rappresenta il passato questa sezione rappresenta il futuro e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. La mancanza di questa parte può rallentare la vostra selezione, il selezionatore dovrebbe andare a cercare tra le esperienze e il percorso di studi la posizione più adatta a voi e se esso non ha voglia di fare questo procedimento potrebbe passare ad un altro curriculum e verreste dunque scartati.
Se nel vostro cv manca questa parte aggiungetela subito, farlo vi darà una marcia in più sulla ricerca delle posizioni lavorative, oltre che ha riorganizzarvi le idee, gli obiettivi e facilitarvi nella ricerca del lavoro.
ESPERIENZA PROFESSIONALE
Elencate e descrivete i lavori che avete fatto dal più recente al più vecchio, se avete tante esperienze e il vostro curricum è troppo lungo cancellate quelle meno importanti, se invece è troppo corto potreste pensare di aggiungere anche le esperienze in nero. L’importante è che il curriculum non superi le 3/4 pagine, l’ideale sarebbe in due pagine: fronte e retro di un foglio.
Le esperienze lavorative possono essere così descritte:
- Data da.. a.. (es. luglio 2012/Agosto 2012)
- Nome ditta, azienda, impresa, datore di lavoro (Panetteria di Saso, Verona)
- Funzione o posto occupato (es. Panettiere)
- Principali mansioni e responsabilità (vendita pane, assistenza clienti, pulizia locale, produzione pane e pizza, impastatura ecc…)
Volendo potete aggiungere anche le voci: tipo di contratto (es. tempo determinato), tipo settore (es. edilizia)… evitate di mettere lo stipendio (anche nei form online a volte viene richiesto di inserire la retibuzione percepita, lasciate perdere).
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Descivete la vostra storia scolastica ordinando il vostro percorso di studio.
Esempio:
- Date: 2000/2003
- Certificato o diploma ottenuto: Licenza Media
- Principali materie/competenze professionali: matematica, storia, geografia, lingua inglese, informatica, disegno tecnico…
- Nome e tipo d’istituto di istruzione o formazione: Scuola media statale Nikola Tesla – Roma
- Votazione: facoltativa se è bassa meglio evitare.
Procedete poi allo stesso modo, sempre se in possesso, con diploma di maturità, laurea, master e infine elencate anche eventuali qualifiche o corsi di formazione – specializzazione.
LINGUE STRANIERE
Aggiungete le lingue straniere che parlate precisandone il livello di conoscenza. Potente anche aggiungere la lingua italiana specificando che siete madrelingua.
Esempio di tabella:
Per autovalutare la vostra conoscenza di una lingua seguendo il quadro comune europeo date un’occhiata qua: LINK.
LE COMPETENZE PERSONALI
Ovviamente non dovete aggiungere tutte le voci sottostanti, ma sole quelle che ritenete utili per sottolineare eventuali vostre capacità. In molti cv, tra queste, è presente solamente la voce capacita informatiche.
Capacità e competenze sociali o comunicative: capacità di lavorare in gruppo, gestire più persone es. team leader, volontario.
Capacità e competenze organizzative: Capacità di lavorare in situazioni di stress, gestione rapporti con il pubblico es. capo reparto
Capacità e competenze tecniche: es. uso carrello elevatore, utilizzo fresa, saldatrice, realizzazione siti internet… Potete mettere qualsiasi capacità sviluppata nel corso della vostra vita che può essere utile nel mondo del lavoro (anche se non derivata da un corso di studi o da una precedente attività lavorativa).
Capacità e competenze informatiche: elencate le vostre competenze informatiche specificandone il livello di utilizzo (base, medio, avanzato) e sottolineando eventuali corsi e attestati. L’utilizzo del pacchetto di Office (Word, Excel, Powerpoint, Access, Publisher, Outlook) dei principali sistemi operativi, di internet e dell’e-mail è tipico di un curriculum dei nostri giorni. Aggiungere eventuali conoscenze specifiche: es. Autocad, SAP, Zucchetti, HTML, PHP, C++, OpenOffice, Linux, Java…
Capacità e competenze artistiche: es. pianobar, scultore, chitarrista in una band.
Altre capacità e competenze: es. insegnate di tecniche di sopravvivenza presso rifugio alpino di Modena, brevetto bagnino.
ULTERIORI INFORMAZIONI o NOTE
Inserire qui ogni altra informazione utile, ad esempio persone di riferimento, referenze, disponibilità al lavoro, ulteriori attestati, iscrizioni o appartenenza ad albi o associazioni, pubblicazioni, link o siti internet personali.
Hobby e Sport: possono essere inseriti alla fine nelle note o in una delle voci riguardanti le competenze personali.
Allegati: fotocopia patente mezzi speciali, fotocopia attestato EDCL, fotocopia diploma…
infine…
Concludere il curriculum con la seguente frase con margine a destra magari in stile corsivo:
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali in base al DLgs 196/03
Dopodichè mettere la firma e il vostro CV è pronto!
IL COLLOQUIO
Se il vostro curriculum verrà preso in considerazione molto probabilmente verrete contattati per un colloquio informativo. Vi verranno dati un giorno e un’ora per il colloquio, cercate di non rimandare a meno che non abbiate impegni importanti e non rimandabili. Presentatevi puntuali, evitate di arrivare in ritardo (nel caso prevediate che potreste trovare traffico, partite prima). Meglio se arrivate 5 o 10 minuti prima dell’orario prefissato, non esagerate però arrivando mezz’ora prima (nel caso aspettate prima di entrare).
Prima del colloquio, informatevi sull’azienda e sul posto di lavoro non fatevi cogliere impreparati. Pensate a che genere di domande vi potrebbero fare e preparatevi a mente delle risposte efficaci, se non l’avete già fatto allenatevi a presentarvi in maniera veloce ma esaustiva. Una buona presentazione di voi stessi vi farà guadagnare molti punti; a maggior ragione se il colloquio che andate ad affrontare è collettivo (colloquio di gruppo).
Una domanda apparentemente semplice ma che spesso mette il selezionato in difficoltà è:
Mi dica un suo pregio e un suo difetto?
Mi dica i pro e i contro della sua personalità?
Quali sono le sue migliori qualità e quali le sue peggiori?
Ci descriva brevemente il suo carattere.
Talvolta queste domande vengono fatte per mettervi alla prova, più che per sapere veramente i vostri pregi e i vostri difetti. Ecco perchè bisogna essere preparati, avere la risposta pronta, per non apparire insicuri dinanzi al selezionatore. Innanzitutto bisogna evitare di ribadire difetti troppo penalizzanti (ad esempio: sono scontroso, pigro, disordinato, ritardatario, ribelle, pasticcione). Quale datore di lavoro vorrebbe un dipendente che arriva sempre tardi al lavoro o che litiga continuamente con i colleghi?
Quindi è necessario presentare dei difetti che non vi mettano in cattiva luce: ad esempio potete dire: “un mio difetto è che sono pignolo” è un contro che però può anche essere un pro, vuol dire che comunque siete persone precise e che vi impegnate molto nelle vostre mansioni. Ad esempio potete dire: “talvolta sono polemico” oppure “i miei amici dicono che sono vanitoso” oppure “sono permaloso”.
Il fatto che uno curi molto il suo aspetto o che non sopporti la presa in giro non sono fattori che influiscono negativamente sul rendimento lavorativo. Perciò è suggerito utilizzare aggettivi il più possibili ambigui e diversamente interpretabili. Elencare questo tipo di difetti non farà avere al selezionatore una cattiva impressione di voi.
Se fate un colloquio per un lavoro in cui bisogna stare a contatto con il pubblico evita di dire frasi come: “sono un po’ timido” o “con la gente non ho pazienza” sicuramente verreste subito scartati. Anche se siete insicuri mostratevi forti e sereni, l’importante è assicurarsi il posto, poi il resto verrà da se.
Un piccolo ragionamento va anche fatto sui vostri pregi: evitate di essere troppo arroganti o lodarvi eccessivamente, potreste ottenere l’effetto contrario il selezionatore potrebbe pensare che siete un montato.
Ricordate che conta di più il vostro comportamento che quello che ribadite: se ad esempio dite che siete una persona gentile e accomodante ma quando vi assumono vi dimostrate aggressivo, scortese e intollerante, sicuramente farete anche la figura del bugiardo. Questo i selezionatori lo sanno, ecco perché il chiedervi i vostri pro e i contro è solo un test fine al colloquio.
Concludiamo questo argomento ribattendo, che prima di un colloquio può essere utile pensare al tipo di domande che vi potrebbero fare e prepararsi un paio di risposte a tavolino, per evitare di essere colti in fallo. Preparatevi, quindi, un paio di aggettivi positivi e negativi per descrivere il vostro carattere.
Per facilitarvi vi mettiamo un elenco di aggettivi descrittivi del carattere che potete usare per descrivere la vostra persona ma anche quella degli altri:
abitudinario, | accigliato, | acido, |
acuto, | addolorato, | affabile, |
affettuoso, | affranto, | aggressivo, |
agitatore, | allegro, | altruista, |
amabile, | amaro, | ambiguo, |
ammirevole, | amorale, | anacronistico, |
anarchico, | animalesco, | ansioso, |
anticonformista, | antipatico, | aperto, |
appagato, | apprensivo, | arrabbiato, |
arrogante, | arruffone, | aspro, |
assatanato, | autentico, | avventato, |
beato, | beffardo, | bendisposto, |
benevolo, | benigno, | bisbetico, |
brutale, | buono, | burbero, |
burlone, | caloroso, | candido, |
canzonatore, | carismatico, | casinista, |
cattivo, | caustico, | cauto, |
circospetto, | compiacente, | comprensivo, |
comunicativo, | conformista, | confusionario, |
contento, | contraddittorio, | coraggioso, |
cordiale, | cortese, | crudele, |
debole, | deciso, | difficile, |
diffidente, | diretto, | disordinato, |
distaccato, | dolce, | drammatico, |
egocentrico, | egoista, | emotivo, |
equilibrato, | espansivo, | estroverso, |
falso, | favoreggiatore, | felice, |
forte, | franco, | freddo, |
frignone, | fuori moda, | geloso, |
generoso, | gentile, | genuino, |
gioioso, | gioviale, | giubilante, |
goffo, | gongolante, | graffiante, |
gregario, | guardingo, | imbronciato, |
impetuoso, | imprudente, | impulsivo, |
incantatore, | incazzato | incoerente, |
incontrollabile, | incostante, | indisciplinato, |
ingenuo, | insensibile, | intelligente, |
interessante, | intrattabile, | introverso, |
intuitivo, | ipocrita, | irascibile, |
ironico, | irragionevole, | irrazionale, |
irresistibile, | irriflessivo, | irritabile, |
isterico, | istintivo, | lieto, |
lunatico, | mal disposto, | maldestro, |
maleducato, | malinconico, | malizioso, |
malvestito, | materno, | mattacchione, |
metereopatico, | misurato, | mite, |
mordace, | naturale, | nervoso, |
nevrastenico, | normale, | ombroso, |
onesto, | originale, | ottimista, |
passionale, | passivo, | pasticcione, |
pauroso, | penetrante, | permaloso, |
perspicace, | pessimista, | piagnucolone, |
pigro, | possessivo, | previdente, |
profondo, | provocatore, | prudente, |
pungente, | rabbioso, | raggiante, |
realizzato, | ribelle, | ricercato, |
riflessivo, | riservato, | risoluto, |
saggio, | sarcastico, | satirico, |
scherzoso, | schietto, | sciatto, |
scontroso, | sconvolto, | scorbutico, |
scortese, | seducente, | sensato, |
sensibile, | sensuale, | sereno, |
serio, | sferzante, | sincero, |
snob, | socievole, | soddisfatto, |
sospettoso, | spensierato, | spontaneo, |
sporco, | stizzoso, | stravagante, |
stressato, | superbo, | suscettibile, |
taciturno, | temporeggiatore, | tenero, |
testa calda, | tetro, | timido, |
tragico, | tranquillo, | trasparente, |
triste, | umorale, | veritiero, |
violento, | viscerale, | vivace. |
Portatevi dietro una copia del vostro curriculum, può capitare per vari motivi che il selezionatore ne sia sprovvisto.
L’abbigliamento, a seconda del colloquio, può essere formale o informale. Se andate a fare un colloquio in una ferramenta molto probabilmente opterete per un jeans e una maglietta, se invece andate in un’azienda per ricoprire un ruolo di ufficio sicuramente opterete per un abito elegante. Una regola generale è orientarsi su un abbigliamento sobrio. E’ sottointeso che bisogna presentarsi con un aspetto ordinato ma soprattutto pulito. Togliete piercing, anelli, collane e bracciali se dovete presentarvi per un lavoro nella distribuzione o produzione di alimenti (farete una buona impressione). Coprite i tatuaggi visibili se ritenete che essi potrebbero compromettere la vostra selezione (alcune aziende hanno regole molto rigide riguardo l’aspetto dei loro dipendenti, es. assistenti di volo).
Alcuni consigli:
-Non siate troppi seri o compassati, ove necessario concedete un sorriso; dimostratevi attivi e volenterosi.
-Non siate troppo amichevoli (l’amicizia è un rapporto che si instaura con il tempo, se fate gli amiconi potreste risultare fuoriluogo, apparire falsi o ruffiani).
-Appena entrate salutate e stringete la mano al selezionatore presentandovi in modo chiaro e sicuro (nome e cognome).
-La stretta di mano è molto importante, il modo in cui stringiamo la mano dice molto di noi; non solo per l’intensità della stretta ma anche per il modo in cui poniamo la mano (palmo verso l’alto, verso il basso), la durata della stretta, il movimento ecc… La stretta di mano deve essere calibrata (non dovete nè stritolare la mano, nè essere troppo mosci). Se avete la mano particolarmente sudata o appicicosa asciugatevela sui pantaloni prima di entrare (non è bello bagnare di sudore la mano del selezionatore).
-Quando il selezionatore parla non interrompetelo, se avete domande o dubbi teneteli per dopo o quando tocca a voi parlare.
-Guardate sempre il selezionatore negli occhi, non guardate in giro o in basso (anche se state ascoltando potrebbe sembrare che siete distratti, annoiati o poco interessati al posto). Mostratevi interessati e motivati e mentre parla fate dei cenni del capo per confermare che avete capito o che siete daccordo, siate coinvolti nella conversazione.
-Utilizzate un tono di voce medio, chiaro e pulito. Non esagerate troppo con la voce, usare un tono troppo alto potrebbe dimostrare prepotenza, arroganza o anche un tentativo di mascherare insicurezza; un tono troppo basso può essere inteso come timidezza, paura, ansia, introversione.
-Anche se può risultare un consiglio banale sedetevi in maniera composta e di fronte al selezionatore. Evitate posizioni innaturali sulla sedia o cattive posture.
-SPEGNETE IL CELLULARE
-Non parlate di stipendio; il primo colloquio è sempre informativo e conoscitivo; se verrete richiamati una seconda volta allora potrete discutere sul fattore retribuzione, sulle modalità e i modi di pagamento, in caso contrario non tirate fuori l’argomento.
-Solitamente un colloquio si conclude con una frase tipo questa:
Ha altre domande?
anche se avete avuto tutte le informazioni necessarie fate qualche domanda comunque (non avere quesiti potrebbe farvi apparire poco interessati al posto). Potete domandare ad esempio: come procederà la selezione? o avete in progetto corsi di formazione? o ci sono possibilità di carriera?
Se proprio non avete altre domande perchè il selezionatore è stato esaustivo o avete tutte le informazioni di cui avete bisogno ditelo pure sinceramente.
-Per concludere risalutate il selezionatore con un altra stretta di mano e se non vi accompagna alla porta quando uscite chiedete chiudo o lascio aperto?
GLI ORARI:
Normalmente l’orario a tempo pieno prevede 8 ore giornaliere di lavoro distribuite su 5 giorni feriali, gli orari possono essere comunque ripartiti in modo diverso. Ad esempio un tipico contratto part-time prevede 20 ore di lavoro, queste ore non devono necessariamente essere distribuite su 5 giorni, possono essere magari distribuite su 4 giorni facendo più di 4 ore al giorno o su 6 giorni facendone di meno.
Gli orari possono essere su turni fissi o variabili mattutini, pomeridiani, serali o notturni (da mezzanotte alle cinque).
L’attività lavorativa si può svolgere anche nei giorni festivi come la domenica, durante le feste (tipico della GDO), nel week-end con riposo durante i giorni feriali. Il notturno e i giorni festivi, così come gli straordinari, son pagati maggiormente.
Durata massima dell’orario di lavoro:
40 ore settimanali, fino a un massimo di 48 in caso di straordinari. Una giornata lavorativa può essere di 10 ore (8 ore di lavoro più due di straordinario), il limite massimo è di 12 ore giornaliere anche se nelle nuovi leggi non viene indicato il limite massimo della durata del lavoro giornaliero.
Ci sono alcune eccezioni sulle quali non viene applicata la normativa del normale orario di lavoro come ad esempio sul personale delle navi.
SICUREZZA SUL LAVORO:
Prevenire è meglio che curare.
Prevenzione è quindi la parola dominante quando parliamo di sicurezza sul lavoro. Osservare le regole (ove necessario indossare i guanti, l’elmetto, le calzature antinfortunistica, occhiali di protezione, visiere, mascherine, cuffie, tappi, pettorina ecc…).
I DPI (Dispositivi di protezione individuale) devono essere a norma di legge (con marchio CE), non danneggiati o usurati.
Regole base della sopravvivenza estrema sono: prevedere, evitare e reagire; possiamo sfruttare queste regole nella vita di tutti i giorni per sottrarci ad episodi spiacevoli quali ad esempio infortuni o danni permanenti.
RAPPORTI INTERPERSONALI SUL POSTO DI LAVORO
IL CAPO e I COLLEGHI
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Il rispetto reciproco è il segreto delle relazioni interpersonali. Rispettare i colleghi e soprattuto i vostri superiori vi farà avere vita lunga sul posto di lavoro. Rispettare e farsi rispettare è un arte, il filosofo Arthur Schopenhauer scrisse dei libri a proposito (L’arte di farsi rispettare). Molto spesso però vi capiterà che nonostante voi porgiate rispetto, qualche persona non si comporterà altrettanto verso di voi. Una soluzione sarebbe quella di evitare il collega o ridurre al minimo i rapporti con esso (limitandosi a un saluto quando lo si vede), ma se si tratta del nostro capo?
Dialogo…
Se abbiamo un problema sicuramente c’è un motivo, può essere nostro o dell’altra persona, diventa quindi necessario mettere in chiaro le cose, parlare con la persona con cui abbiamo dei dissapori e cercare di risolverlo dialogando.
A volte nascono delle incomprensioni o ci sono dei pregiudizi nei confronti di un altro, parlare e confrontarsi magari ci fa capire che ci eravamo sbagliati.
Se pensiamo di essere vittima di mobbing, bossing o di altre ingiustizie possiamo farci valere sfruttando gli organi competenti quali sindicati o forze dell’ordine.