RIMEDI NATURALI
CLASSICI RIMEDI NATURALI
Rimedi e Cure a base di Erbe
CURARE L’INSONNIA CON RIMEDI A BASE DI ERBE:
L’insonnia è la difficoltà a prendere sonno, il dormire per un tempo non ragionevole o il non dormire affatto, il dormire male o in maniera non riposante. Dipende generalmente, salvo problemi fisici, da cause nervose e psicologiche. Se l’insonnia si protrae per lunghi periodi viene detta cronica.
Si cura solitamente con sedativi e tranquillanti, con rimedi naturali quali l’arancio, la camomilla, il lauro ceraso, il papavero, la passiflora.
- CURA CON IL PRUNUS LAUROCERASUS:
Diversi sono i sedativi preparati con estratti di lauroceraso, le cui foglie contengono la laurocerasina (n chimica organica, glicoside, principio attivo delle foglie di lauroceraso, che, per azione dell’emulsina, si scinde in benzaldeide, acido cianidrico e glicosio), velenosissima; uno di questi è l’acqua coobata ottenuta per distillazione delle foglie fresche; essa va però somministrata sotto il diretto controllo medico e preparata dal farmacista.
In ogni caso è bene non superare la dose di 8 grammi al giorno.
- CURA CON LA CAMOMILLA (matricaria recutita):
Con la camomilla, di cui sono note le virtù calmanti e sedative, si prepara un infuso a base di fiori.
- CURA CON I FIORI DI ARANCIO:
Così pure i fiori di arancio possono essere utilizzati nella preparazione di un infuso in dose di 20-30 grammi di fiori freschi in 200 grammi di acqua.
- CURA CON IL PAPAVERO:
Ottima è poi la cura a base di papavero che contiene moltissimi principi attivi ad azione sedativa; si usano i petali dei fiori con cui si prepara un infuso.
E’ necessario anche in questo caso rispettare il dosaggio che per gli adulti è di 15 grammi giornalieri e per i bambini di 5 grammi.
- CURA CON LA PASSIFLORA:
Efficace è poi il preparato a base di passiflora così ottenuto: 8 grammi di estratto di passiflora, 0,6 grammi di estratto di giusquiamo, 40 di glicerina e 180 di sciroppo di arancio.
Il tutto va preso a cucchiaini. Di più semplice preparazione è l’infuso di passiflora: 10 grammi di foglie o fiorì secchi in 50 grammi di acqua bollente per cinque minuti.
RIMEDI NATURALI CONTRO IL RAFFREDDORE
CURARE LA RINITE CON LE ERBE:
Il raffreddore vero e proprio è chiamato in termini medici corizza o rinite acuta, ma di solito si comprendono sotto questa denominazione anche altre malattie che hanno cause diverse.
Si manifesta con un improvviso senso di chiusura delle cavità nasali, seguito da secrezione di liquido sieroso, poco denso. L’accesso regredisce rapidamente ed è dovuto ad uno squilibrio locale dell’innervazione vegetativa dei vasi sanguigni, di cui non si conoscono esattamente le cause.
Un buon rimedio è rappresentato dal riposo a letto, o per lo meno stando al caldo e coprirsi.
Le erbe consigliate contro il raffreddore sono l’alloro (di cui si usa la polvere che ha effetto starnutatorio e quindi libera il naso), l’amaranto (con cui si prepara un infuso di foglie, 30-40 gr., facendole bollire nel vino che viene poi filtrato e consumato a bicchierini la mattina a digiuno).
Ottimo rimedio è lo sciroppo di cipolla che si prepara con un chilogrammo di cipolle bollite per tre ore in 300 gr di miele, 750 di zucchero e un litro d’acqua. Quindi si filtra e si conserva in bottiglia; allo stesso scopo si adopera il succo di cipolla.
Si possono pure far bollire 2 cucchiai di sambuco per un minuto in una tazza d’acqua e si beve quest’infuso ben caldo prima di coricarsi, aggiungendo uno o due cucchiai di miele.
Volendo preparare un’ottima polvere starnutatoria si fanno seccare fiori e foglie di oleandro, di origano o di basilico; si riducono in polvere fine pestando bene, prendendone una piccola presa come si fa con il tabacco.
Giova bollire per un minuto in un quarto d’acqua un cucchiaio di fiori di sambuco, uno di fiori di tiglio ed uno di calendula e si beve bollente con miele o zucchero prima dia andare a dormire.
Usato fin dall’antichità è il decotto di fiori di tasso barbasso (verbasco – verbascum thapsus); reca poi sollievo nelle riniti con tosse aspirare con le narici, come il tabacco da fiuto, la polvere delle foglie e delle radici di quest’erba.
In erboristeria fiori e foglie di verbasco vengono utilizzate per: Tosse; Faringite; Tracheite; Antinfiammatorio; Bronchite; Diuretico e Sedativo.
CONTRO LA CEFALEA
CURARE IL MAL DI TESTA CON LE ERBE:
La cefalea è un disturbo doloroso del capo (talora associato a dolorabilità di faccia e/o collo). È la più comune tra le sindromi dolorose. In Italia colpisce circa dieci milioni di persone in modo episodico mentre due milioni in modo cronico.
La cefalea, o mal di testa, può essere dovuta a diverse cause, quali ad esempio tensione, nervoso, mal di stomaco.
Quando dipende dallo stomaco si può spremere un limone in una tazza di caffè o di camomilla o di thè, poi si beve così amaro o con poco zucchero; oppure si possono mettere due o tre gocce di olio di menta piperita puro in una tazzina di acqua bollita. Si beve dopo ogni pasto.
Quando il mal di capo è originato da disturbi nervosi si prendono uno o due cucchiaini di tintura di radici di valeriana in due dita d’acqua.
Un’altra ricetta che dà molto sollievo è la seguente: lasciare per cinque giorni, in 125 gr di alcool puro a 60 gradi, 25 gr di radice di valeriana, filtrare e conservare; al momento del bisogno prenderne un cucchiaino per volta in due dita di acqua zuccherata o di vino bianco.
Contro le cefalee poi, giova sempre una alimentazione adatta, la vita all’aria aperta e il regolare funzionamento dell’intestino. Si preparano tisane, molto più consigliabili dei soliti cachets (involucro di ostia contenente medicinale in polvere, da deglutire senza masticare; compressa analgesica) in commercio, con anice, menta, origano e lavanda.
Come antinevralgico, per sedare il dolore, si può prendere la polvere di stramonio, 2 decigrammi con un po’ d’acqua.
Datura stramonium (stramonio):
Come altre specie del genere Datura è una pianta altamente velenosa a causa dell’elevata concentrazione di potenti alcaloidi, presenti in tutti i distretti della pianta e principalmente nei semi.
I nomi con cui viene chiamata erba del diavolo ed erba delle streghe si riferiscono alle sue proprietà narcotiche, sedative ed allucinogene, utilizzate sia a scopo terapeutico che nei rituali magico-spirituali dagli sciamani di molte tribù indiane. Contiene infatti scopolamina e atropina. L’uso della Datura stramonium per questo tipo di finalità è estremamente pericoloso in quanto la dose attiva di alcaloidi allucinogeni è molto vicina alla dose tossica. Della pianta vengono mangiati i semi o i fiori, talvolta utilizzati assieme alle foglie in forma di tisana.
Il seme dello stramonio è composto da:
* tropanalcaloidi: prevalentemente giusciamina e scopolamina.
* beta-carbolinalcaloidi come la fluorodaturatina
* 4-metilsteroli
* lectine
* oli grassi
* proteine
Uso in medicina popolare:
In medicina popolare, la datura veniva usata solo contro l’asma con una preparazione da vecchia tradizione farmaceutica:
Rp. Asma bronchiale
Tinct. Ephedrae 30 simpatotonico
Tinct. Lobeliae 30 approfondisce il respiro per maggiore espirazione
Tinct. Daturae stram. 10 spasmolitico della muscolatura respiratoria
Tinct. Petasitides ad 100 spasmolitico generale
D.S. 1-5 ml/dì. Questo è un medicamento/rimedio. Per ulteriori informazioni chieda al suo medico o farmacista.
Oggi l’uso della datura in medicina popolare è quasi sparito. La tintura, infatti, non figura più nelle farmacopee e gli esperti nell’usarla si estinguono. Inoltre, la farmacologia moderna ci offre rimedi meno “rischiosi” ed alla portata di tutti.
Uso in fitoterapia moderna
In fitoterapia vengono ancora utilizzate due applicazioni:
* in paralisi agitans ed altre forme di tremor come la sindrome di Parkinson, tremor senescente, altre ipercinesie. Gli effetti (sintomatici, non curativi) sono buoni. Si usa la tinctura, inizialmente 15 gtt./dì aumentando man mano fino a 40-60 gtt./dì.
* contro l’asma bronchiale in forma di affumigature e tinture simili a quella citata sotto “uso in medicina popolare”.
CURA NATURALE A BASE DI ERBE PER COMBATTERE LA FORFORA
La forfora si presenta con squamette bianche e secche alla base del capello, prodotte dalla distruzione di ghiandole sebacee. E’ normale in tutti gli esseri umani ma quando il numero di queste piccole squame è elevato si può parlare di forfora come patologia.
Ecco dei rimedi naturali per combattere la forfora:
Combattere la forfora con l’ortica:
Spremere in un panno dell’ortica fresca, in modo da ricavare 100gr di succo.
Mescolare con 40gr di olio di ricino.
Con questa ricetta si ottiene un ottimo medicamento con cui frizionare il capo mattina e sera.
Combattere la forfora con la saponaria:
Con le radici di questa pianta sì prepara un decotto mettendone a bollire 150 gr, in un litro di acqua per 5 minuti e lavando la testa mattina e sera con la miscela ottenuta.
Un’altra lozione può essere ottenuta unendo a 3 decilitri di alcol denaturato 30gr di aldeide formica, 20 di tintura di cantaride e 50 di acqua. Con questo preparato si massaggia il capo 2 o 3 volte al giorno.
Altra efficace lozione per eliminare la forfora è quella composta da radici di bardana e olio di ricino, mescolati fino ad ottenere un’emulsione.
Dal capelvenere si prepara il decotto bollendo 100gr di foglie seccate in un litro di acqua.
FARMACI NATURALI A BASE DI ERBE
Le erbe terapeutiche
Erbe dimagranti:
La più nota ma anche la più efficace è sicuramente la quercia marina. Ottima anche la malva.
Quercia marina o fucus:
Viene utilizzata nelle diete, come dimagrante e anticellulite, perché lo iodio contenuto, aiuta la sintesi degli ormoni tiroidei, che stimolando il metabolismo accelerano lo scioglimento dei depositi di grasso.
PROPRIETA’: Antipletorica, antiscrofolosa, dimagrante, risolvente delle ghiandole.
La parte che si utilizza è il tallo, di cui si ricava l’estratto secco.
La droga secca è utilizzata come dimagrante nell’obesità, nel gozzo, nel morbo di Flajani-Basedow e nell’arteriosclerosi. Così nell’adenite, adiposità, gotta, iperadipogenia, linfoadenite, pletore, scrofole, tubercolosi ganglionare. Per l’obesità i sinergici sono la Fitolacca e la Romice.
Erbe digestive:
Le erbe che facilitano la digestione. Aumentano i principi attivi dei succhi gastrici e ne eccitano la secrezione.
Hanno un ottimo potere digestivo: l’anice, l’assenzio, l’arnica, la camomilla, la cascara, l’aglio, la frangola, la genziana, il luppolo, la menta, il limone, il rabarbaro, la trigonella, la valeriana.
I principi attivi principali contenuti nel rizoma del fusto (reina) rendono questa pianta un ottimo regolatore delle funzioni digestive.
A dosi basse stimola la secrezione gastrica e la secrezione biliare, pertanto ha digestive, depurative del fegato. È inoltre un leggero lassativo. Ma in dosi elevate è un potente lassativo.
Degli studi imputano al rabarbaro anche una funzione antisettica nei confronti delle infezioni intestinali e, in virtù del contenuto in tannini, di decongestionante nelle irritazioni della mucosa intestinale.
La presenza dei tannini come principio attivo secondario fa sì che il rabarbaro possa essere utilizzato anche come astringente della pelle e delle mucose della cavità orale e nasale e come antibatterico.
Erbe narcotiche:
Erbe che conciliano il sonno: sono ipnotici: il papavero, l’oppio, il biancospino o la valeriana.
Erbe che diminuiscono o eliminano il dolore: sono sedative: il luppolo, la camomilla, l’arancio, l’eucalipto, il lauro ceraso, la salvia, la passiflora e il tiglio.
La Camomilla – Matricaria Recutita L.
Dai fiori si possono produrre infusi che possono essere sfruttati per il loro effetto sedativo e anti-infiammatorio.
Erbe vitaminiche:
Le vitamine sono sostanze organiche di natura diversa contenute negli alimenti e necessarie per il mantenimento delle condizioni fisiologiche dell’organismo.
Esse non posseggono un valore nutrizionale né servono a fornire sostanze necessarie per la struttura cellulare ma regolano l’attività delle funzioni fondamentali del nostro organismo.
Il fabbisogno giornaliero di vitamine varia da individuo a individuo, l’eventuale carenza viene chiamata avitaminosi mentre un eccesso ipovitamimosi, e possono provocare disturbi più o meno gravi.
LA VITAMINA A:
favorisce l’accrescimento, la resistenza alle infezioni, e conserva l’efficienza visiva.
Si trova nel fegato dei pesci, nel burro, nel formaggio e fra le piante, nella zucca, nelle carote, negli spinaci, nei cavoli, nei pomodori, nella lattuga, nell’arancia.
VITAMINE DEL GRUPPO B:
B1, B2 o G, B3o PP, B5 o W, B6 o Y, B8 o H o I, B9 Acido folico o M, B12
proteggono la normale attività del sistema nervoso, stimolano l’accrescimento del peso corporeo e concorrono ad assicurare la normale produzione dei globuli rossi, sono abbondanti nel lievito di birra, nel germe dei cereali, nel tuorlo dell’uovo e in parecchi ortaggi.
VITAMINA C o acido ascorbico:
la vitamina antiscorbutica che accresce la resistenza alle malattie infettive e favorisce lo sviluppo delle ossa e dei denti, si trova abbondantemente nella frutta fresca come arance, limoni pompelmi, fragole, mirtilli, lamponi e in molte altre verdure come pomodori, peperoni, spinaci, cavoli, rape e cipolle.
VITAMINA D:
favorisce la calcificazione delle ossa poiché facilita la fissazione del calcio e del fosforo e si trova prevalentemente nell’olio di fegato di merluzzo, in parecchi pesci, nel tuorlo d’uovo nei semi di cacao.
VITAMINA E:
la vitamina della fecondità, mantiene efficiente la funzionalità degli organi riproduttivi, si trova abbondantemente nei cereali, come frumento e granoturco, nell’olio di lino e di arachidi, in molte verdure, nel tuorlo d’uovo, nel latte e nel burro.
VITAMINA K:
con azione antiemorragica, si trova in varie piante quali il cavalo, gli spinaci, le patate, le fragole e nel fegato di maiale.
VITAMINA P o Flavonoide:
aumenta la esistenza dei vasi sanguigni diminuendone la flessibilità, si trova nel succo dei limoni e delle arance.
VITAMINA PP o B3:
indispensabile per l’accrescimento del sistema nervoso, si trova nelle carni magre, nel latte, nel lievito dei cereali.
Si tenga presente che spesso a causare una malattia è sufficiente la carenza di una determinata vitamina che presiede alla funzione corrispondente; da questo punto di vista il nutrirsi con le piante e i frutti della natura si rivela molto intelligente poiché sono tra le sostanze organiche più ricche di vitamine. Un motivo in più per favorire il consumo di verdure a quello di carne.
I RIMEDI A BASE DI ERBE CONTRO LA CALVIZIE E LA CANIZIE
RIMEDI NATURALI CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI:
La calvizie (a volte detta erroneamente calvizia) è la caduta più o meno diffusa dei capelli, frequente più negli uomini che nelle donne, dovuta a diverse cause.
I rimedi naturali più conosciuti sono quelli a base di ortiche, ma ottimi risultati si ottengono anche con rosmarino, ricino, cipolla, capelvenere.
Lozione a base di ORTICA per arrestare la caduta dei capelli:
200 grammi di radici secche di ortiche, 500 grammi di aceto bianco e mezzo litro d’acqua.
Si bolle il composto per mezz’ora, poi si filtra e infine si profuma a piacere.
Col la lozione ottenuta frizionare il capo mattina e sera.
Pianta ricca di vitamina C, azoto e ferro.
Utilizzata come pianta medicinale fin dall’antichità per le sue proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche.
DECOTTO DI CAPELVENERE:
10 gr. di foglie secche in un litro di acqua, poi bollire per venti minuti.
Contro la calvizie si può anche frizionare il capo con olio di ricino.
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RIMEDI NATURALI CONTRO I CAPELLI BIANCHI
LE TINTURE NATURALI PER COLORARE IL CAPELLO BIANCO:
La canizie è la graduale scomparsa della normale colorazione del capello che assume il tipico colore bianco – grigio.
Si cura e si previene con la biotina (o vitamina H o I o B8).
Da piante quali il noce, l’edera e la china si estrapolano utili tinture che però non hanno funzioni curative ma solo estetiche.
RICETTE:
Si può ottenere una buona tintura dal mallo di noce facendo bollire 100gr di foglie in 1 litro d’acqua.
Si può anche preparare un decotto con le foglie dell’edera facendone bollire 10 gr in 2 decilitri di acqua.
Perdonami, ma prima di consigliare l’oleandro sarebbe il caso di premettere che l’ingestione di ogni parte della pianta è potenzialmente mortale, assieme al Veratro è una delle piante più pericolose che ci sono dalle nostre parti…
Se vuoi poi puoi aggiungere la spirea o regina dei boschi, che è una pianta che contiene acido acetilsalicidico, usata assieme (o anche da sola) al salice bianco per autoprepararsi una sorta di aspirina. Si può bere in infuso o utilizzarla per preparare una tintura da prendere poi a gocce. Io me la faccio e funziona.