IL NUCLEARE – LE CENTRALI E GLI ORDIGNI
LA MINACCIA NUCLEARE
Un’esplosione nucleare è in grado di sprigionare un’energia immensa.
L’energia sprigionata da un ordigno nucleare si misura in Chilotoni o Megatoni a seconda della potenza. Ricordiamo che 1 Kt è pari alla detonazione di 1000 tonnellate di tritolo mentre 1 Mt ad un milione di tonnellate di TNT.
LA BOMBA ZAR E I TEST NUCLEARI:
La bomba nucleare più potente mai fatta esplodere sul pianeta fu la Bomba Zar creata dal URSS. Venne sganciata nel 1961 su un isola a nord del circolo Polare Artico e generò ben 57 Megatoni di energia.
Ricordiamo che le bombe sganciate dagli Stati Uniti sulle cittadine giapponesi di Hiroshima e Nagasaki avevano rispettivamente una potenza di 16 Kiloton (Little Boy – esplosivo utilizzato: Uranio) e 25Kt (Fat Man – esplosivo utilizzato: Plutonio).
La bomba sovietica zar (tsar) pesava 27 tonnellate ed era lunga 8 metri, e nella versione originale era in grado di sprigionare sui 100 megatoni di energia, però la potenza per il test venne dimezzata per le forti critiche da parte delle potenze internazionali e per i danni troppo estesi che avrebbe creato.
Anche se la detonazione avvenne a mezz’aria, l’esplosione generò una magnitudo sismica compresa tra il 5 e il 5,25 che venne percepita in tutta il mondo.
Il fungo della bomba zar superò i 60 chilometri d’altezza, l’onda d’urto venne percepita fino in Finlandia, mentre il bagliore venne visto a 1000 chilometri dall’ipocentro nonostante il cielo fosse nuvoloso; le perturbazioni atmosferiche che generò fecero tre volte il giro della terra.
I test nucleari nel sottosuolo e nell’atmosfera sono cominciati nel 1945: il primo ordigno mai fatto esplodere si chiamava Trinity e aveva una potenza di 19Kt, espose il 16 luglio del ’45 nel New Mexico USA.
Gli ultimi test nucleari sono stati effettuati nel 2009 dalla corea del Sud.
Nel 1963 venne firmato un trattato che proibì agli stati che lo avevano firmato di effettuare test nucleari nell’atmosfera ma esclusivamente nel sottosuolo.
Nel 1974 un nuovo trattato impediva esperimenti nel sottosuolo con ordigni che superassero i 150Kt.
Nel 1996 fu proposto un bando ai test nucleari, che purtroppo ad oggi non è ancora entrato in vigore.
Comunque a partire dal 1992 i test nucleari si sono affievoliti sempre di più, il picco dell’esplosioni si ebbe negli anni Sessanta.
Secondo il Greepeace i test nucleari condotti fino al 1996 sono stati circa 2000 con una potenza complessiva di 438 Megaton (oltre 43 volte in più della potenza totale sprigionata da tutti gli esplosivi utilizzati durante la Seconde Guerra Mondiale!), queste esplosioni hanno diffuso nell’atmosfera circa 8 tonnellate tra plutonio e uranio.
Le uniche due bombe nucleari sganciate sopra delle cittadine abitate sono state quelle su Hiroshima e Nagasaki durante la seconda guerra mondiale.
Durante la guerra fredda si fu sull’orlo di una guerra nucleare per la grossa tensione che intercorreva tra l’ex URSS e gli USA, ma il cosiddetto equilibrio del terrore riuscì a mantenere la situazione sottocontrollo. Tale equilibrio risiedeva nella sicurezza che una guerra con uso massiccio di armi nucleari avrebbe provocato una distruzione tale del mondo che non ci sarebbero stati ne vinti ne vincitori ma solo desolazione e devastazione.
Come negli scacchi fu una situazione di stallo che impedì lo scoppio di una terza guerra mondiale (in pratica nessuno voleva fare la prima mossa per non scatenare una sequenza catastrofica).
La teoria della distruzione mutua assicurata è valida ancora oggi. Con le potentissime armi a fusione e a fissione nucleare che possiamo costruire con l’attuale tecnologia, nessuno avrebbe il coraggio di cominciare una guerra nucleare poichè porterebbe inevitabilmente ad una sconfitta da entrambi i fronti bellici e alla distruzione totale o parziale del pianeta e delle sue forme di vita.
PAESI CHE POSSIEDONO ARMI NUCLEARI
INCIDENTI ALLE CENTRALI NUCLEARI:
Per misurare la gravità degli incidenti nucleari e radiologici nel 1989 è nata la scala INES (International Nuclear and radiological Event Scale), basata su 7 livelli di criticità per rendere percepibile in maniera corretta alla popolazione, l’attuale livello di gravità dell’incidente nucleare.
Altri incidenti gravi sono avvenuti nel Nuovo Messico a Los Alamos, a Chalk River in Canada, a Windscale in Gran Bretagna, a Lucens in Svizzera, a Three Mile Island in Pennsylvania, a Saint-Laurent-Nouan in Francia, a Goiânia in Brasile, a Tokaimura in Giappone, a Fleurus in Belgio e ultimante a Fukushima in Giappone.
In totale tra piccoli e grossi, gli incidenti avvenuti all’interno delle centrali elettronucleari sono oltre un centinaio…
LA SCALA INES:
- Livello 7, incidente catastrofico
- Livello 6, incidente grave
- Livello 5, incidente con possibili conseguenze all’esterno dell’impianto
- Livello 4, incidente senza conseguenze significative all’esterno dell’impianto
- Livello 3, guasto grave
- Livello 2, guasto
- Livello 1, anomalia
- Livello 0, deviazione (non significativo per la sicurezza)
Gli effetti che provoca un’esplosione nucleare:
- Effetto luminoso: il lampo generato dall’innesco della reazione può essere visto a migliaia di km di distanza, se osservato da vicino provoca la cecità permanente, a distanze maggiori può accecare per qualche ora.
- Effetto termico: le temperature emanate dalla reazione nucleare raggiungono valori di decine di milioni di gradi. L’onda termica generata distrugge tutto e le ustioni provocate sul corpo umano possono essere mortali fino ed oltre 50Km di distanza per un ordigno da 20 Megaton (circa 800 volte più potente della bomba sganciata su Nagasaki). L’irraggiamento termico dura in genere un minuto o meno, perchè la nube incandescente si raffredda e si innalza creando il famoso fungo atomico.
- Effetto elettromagnetico: il campo radio e qualsiasi segnale elettromagnetico viene interrotto, danni ingenti vengono provocati ad apparecchi elettrici, elettromagnetici e a tutte le fonti d’energia che si trovano vicino all’area colpita. A chilometri di distanza si possono ancora avere tensioni indotte nei circuiti elettrici di molte migliaia di volt, che portano in genere alla immediata distruzione degli stessi se non sono appositamente schermati.
- Effetto radioattivo: Sicuramente in un’esplosione nucleare questo è l’effetto più temuto.
La vecchia unità di misura della dose di radiazione assorbita è il RAD (cioè 0,01 joule di energia assorbiti da un chilogrammo di tessuto), oggi però è stato sostituto dal gray (1 GY = 100 RAD).
Mentre la vecchia unità che misura la dose di radiazioni REM è stata anch’essa sostituita dal SIEVERT (1 SV = 100 REM). Tale unità misura gli effetti e i danni provocati dalla radiazione su un organismo umano.
Ad esempio una radiografia al torace porta ad un assorbimento di 0.0001 SV in una frazione di secondo.
La protezione civile considera come quantità massima assimilabile dalla popolazione quella di 0.02 SV all’anno.
Gli effetti delle radiazioni variano da persona a persona (età, stato di salute, sesso).
Sopravvivere è praticamente impossibile se un individuo assorbe più di 5 Gray o Sievert (cioè 500 rad o rem) in 24-48 ore. Dosi tra le 2 e le 4 Sievert non assicurano la sopravvivenza nel 50% degli individui anche con le adeguate cure e terapie. Dosi di 1 Sievert potrebbero assicurare la sopravvivenza alla maggior parte degli individui ma anche casi letali e di infermità.
Il FALLOUT
la ricaduta radioattiva
L’esplosione di un bomba nucleare provoca un cratere di notevole profondità; i detriti sparati in aria dal fungo atomico ricadranno di nuovo nella zona colpita (fallout primario) mentre una parte sarà trasportata dai venti anche a distanze di chilometri (fallout secondario). I detriti resi radioattivi dalla reazione nucleare si depositeranno mano a mano sulla terra (Fall-out = ricaduta).
Il fallout primario inizia entro pochi minuti dall’esplosione facendo decadere nella zona della detonazione i detriti e le polveri più pesanti e più radioattivi.
Il fallout secondario contiene il materiale più leggero e fine, che viene trasportato dal vento e comincia a decadere dopo una o due ore dall’esplosione. Il fallout secondario può portare le polveri anche a decine di chilometri di distanza a seconda della potenza dell’ordigno e il materiale radioattivo continua a cadere per tempi ve vanno dalle 6 alle 30 ore. Dopo 48 ore in genere i livelli di radioattività si abbassano radicalmente.
Effetti secondari derivati dall’esplosione nucleare:
Terremoti e maremoti, forti venti, perturbazioni atmosferiche.
E’ Possibile sopravvivere ad un attacco nucleare?
Dai un’occhiata qua: SOPRAVVIVERE AD UN ATTACCO NUCLEARE
interessante, però ho trovato un errore: in una frase c’è scritto gli effetti delle radiazioni variano da persona a persona (età, stato di saluto,sesso). l’errore è stato di salute e non saluto. per il resto, ottimo articolo, dettagliato.
Grazie per la segnalazione, l’errore è stato corretto.