LE CINQUE NORME BASE PER LA SOPRAVVIVENZA
LE PRINCIPALI REGOLE BASE DELLA SOPRAVVIVENZA
Se sfortunatamente ci si ritrova a dover affrontare, con le proprie forze, una condizione estrema a causa: di disastri naturali, incidenti aerei, navali o nucleari, situazioni impreviste o belliche è necessario ricordare le principali norme di sopravvivenza.
La chiave della sopravvivenza è sapersi adattare. In una situazione di sopravvivenza è molto difficile pianificare poiché l’ambiente tende a prevalere. Bisogna essere flessibili e sfruttare quello che si trova.
In ordine di importanza le regole alla base della SOPRAVVIVENZA si dividono in CINQUE NORME:
- VOLONTA‘ (La determinazione di voler vivere è alla base della sopravvivenza e viene prima di tutto). Mai rinunciare alla lotta, mai pensare di avere fatto tutto il possibile, mai arrendersi, pensare sempre positivo. L’impatto psicologico ha un peso enorme sulla nostra mente e sul nostro fisico. Bisogna sempre mantenere la paura sotto controllo perché non si trasformi in panico. Molto spesso non è lo sfinimento fisico che fa cedere un uomo ma è quello psichico, cioè la certezza di non farcela o di non essere all’altezza.
Quanto tempo può sopravvivere una persona in condizioni sfavorevoli?
Non esiste una risposta comune. Esistono persone che sono riuscite a salvarsi superando le situazioni più disperate; di casi clamorosi di sopravvivenza estrema c’è ne sono moltissimi nella storia dell’uomo.
“Il 13 ottobre del 1972 avvenne la drammatica sciagura aerea sulla cordigliera delle Ande, che impressionò e sconvolse il mondo intero: un velivolo che trasportava 45 persone si schiantò a 3657 metri d’altezza contro un vulcano. 12 morirono nell’impatto, 5 il giorno stesso e 1 il secondo giorno. Dopo circa 70 giorni vennero ritrovati e tratti in salvo. Solo 16 persone scamparono alla morte, il gruppo confessò che per sopravvivere si cibò dei cadaveri dei loro compagni.”
Altri grandi casi umani di sopravvivenza estrema
- RIPARO e FUOCO (costruire un riparo ma soprattutto accendere un fuoco, è determinante per la sopravvivenza, oltre che infondere un senso di sicurezza).
Accendere il fuoco è utilissimo per riscaldarsi, cuocere i cibi, far bollire l’acqua o la carne per uccidere i batteri, asciugare i vestiti, tenere lontani i predatori e insetti, fare segnalazione… insomma il fuoco serve a mille cose, inoltre infonde quel senso di soddisfazione e sicurezza indispensabili per la sopravvivenza e per mantenere alto il morale.
Per accendere un fuoco esistono molteplici modi, ma di questo se ne parla in un capitolo a parte: LINK.
Come costruire un riparo: LINK.
- SEGNALAZIONE (bisogna mantenere la calma e confidare nelle squadre di soccorso, che possono essere agevolate da un efficiente richiesta di aiuto). E’ importante non abbandonare il luogo dell’incidente se si è sicuri che i soccorsi arrivino. Metodi di segnalazione: LINK. Orientamento: LINK.
- ACQUA (l’uomo è composto dal 60% di acqua, e normalmente ne deve assumere dai 2 ai 3 litri giornalieri). C’è da tenere conto che la richiesta di acqua aumenta, in presenza di clima caldo o umido e di fatica, anche dai 5 fino agli 8 litri al giorno. In caso di sopravvivenza è essenziale riuscire a bere almeno un 1 litro di acqua al giorno, razionandola e bevendola a piccoli sorsi bagnandosi prima le labbra per sfruttare al massimo ogni goccia. Metodi per trovare l’acqua e potabilizzarla: LINK
- CIBO (si può resistere a digiuni prolungati anche fino a 40 giorni in condizioni di riposo. I crolli psicologici per la mancanza di cibo possono uccidere molto prima). A seconda del territorio in cui ci si trova ci si può sempre cibare di qualcosa, se uno sa dove cercare può trovare cibo anche nel deserto.
Però anche durante un’avventura organizzata possono capitare imprevisti e situazioni sfavorevoli ecco perchè è meglio partire preparati fisicamente e psicologicamente con la giusta attrezzatura, il giusto vestiario e la giusta preparazione e conoscenza dei luoghi in cui ci si imbatte.
Mai partire in una zona selvaggia senza cartina del luogo e bussola (di questi tempi anche un GPS e un telefono satellitare possono facilitarvi la vita per orientarvi e chiamare i soccorsi nel caso in cui uno del gruppo si ferisca gravamente o venga a contatto con piante od animali velenosi).
Ricordate che la bussola e la mappa sono utili solo se le sapete usare correttamente.
Sempre portare un cambio di vestiti e un kit di primo soccorso e di sopravvivenza con fiammiferi, pastiglie per depurare l’acqua, coltellino milleusi, kit per la pesca, spago corda e filo, coperta d’alluminio, torcia, copricapo, poncho impermeabile, borraccia e ovviamente altre cose che cambiano a seconda della zona in cui si va.
Il coltello multiuso è un oggetto che non può mai mancare nell’attrezzatura di chi parte per una missione nella natura selvaggia.
L’attrezzatura dovrebbe riuscire a stare tutta stipata in uno zaino a spalla che non deve essere ne troppo pesante, ne scomodo per la schiena.
In vendita si possono trovare tantissimi zainetti per la sopravvivenza con comparti strategici, ricchi di tasche, impermeabili, smontabili come quelli dei soldati ecc…