2002 – TUNISIA “BORJ EL KADRA”
TUNISIA: RACCONTI DI VIAGGIO:
A.S.D. ROLLERS 4X4 ADVENTURES
“FROM GENOA TO BORJ EL KADRA”
PER I BAMBINI DEL DESERTO
Che dire, i viaggi africani sono sempre una grande esperienza ogni chilometro percorso ci arricchisce donandoci paesaggi e sensazioni che difficilmente si possono trovare altrove. Questo viaggio e stato sicuramente diverso perché ci ha permesso di poter interagire con il mondo circostante e non di fare solo la parte degli spettatori. La scuola per bambini sordo muti di Douz è stata la nostra prima meta: Il responsabile fondatore della struttura parlava solamente arabo; solo grazie al preside e ad alcuni suoi collaboratori siamo riusciti nel nostro intento. La comunità composta da bambini sull’età che variava dai 5 ai 11 anni circa, è salita al settimo cielo quando si è vista recapitare una valanga di materiale didattico.
Noi invece tutti con un “nodo in gola” abbiamo dovuto deglutire alcune volte prima di riuscire a formulare una semplice frase, ma soprattutto a capire che a soli 2500 km da casa nostra c’è tanta gente che ha bisogno di un serio aiuto. Ci siamo messi in cerchio e alcuni secondi dopo il fondatore, vestito con tipici abiti locali, ha intrapreso il racconto narrante la storia della fondazione della struttura, tutto in lingua araba; alle sue spalle alcuni docenti della scuola, al suo fianco il preside che traduceva in francese quello che diceva il fondatore. Una marea di foto hanno documentato la nostra voglia di aiutare i giovani studenti nella struttura.
Douz, cittadina meravigliosa, li c’è gente che potrebbe insegnarci molte regole che oramai noi europei ci siamo dimenticati: la lealtà e la sincerità, la calma e virtù del vivere con l’indispensabile e non con il superfluo. Il giorno dopo ci siamo recati al caffè “le Port Du Desert” dove ad offrirci una confortevole ospitalità, vi era Ahmed Boualì. Il nostro amico da vecchia data, dopo averci offerto un caldo piatto di Cous Cous, ci ha accompagnati via dune al caffè di Bir Soltane dove un amico già ci aspettava perché da Douz era già partita la notizia del nostro arrivo. Dopo un caldo thè alla menta e un paio di caffè, ci siamo riportati al caffè di Ahmed dove dopo aver riposato nella nottata nella sua struttura, al mattino di buon ora ci siamo messi in marcia per Borj el kadra. Prima di raggiungere Borj El Kadra per un semplice disguido tecnico inerente i permessi per accedere al sud, ci siamo recati a Tataouine dove abbiamo perso un giorno intero per lo svolgimento dell’iter burocratico.
Raggiunta un paio di giorni dopo la comunità di Borj El Kadra, l’accoglienza è stata magnifica; il nostro gruppo ormai conosciuto da alcuni dei capovillaggio è stato accolto con festa e danze tipiche, ma soprattutto originali, il tutto contornato da una bella tavolata imbandita di cibarie varie. La distribuzione del materiale di vestiario e stata affidata all’amico Douh che con grande generosità ci ha donato 4 rose del deserto da circa 35 kg l’una. Nella comunità di Borj El Kadra vivono numerose famiglie con decine di bambini di età compresa tra i 3 e 10 anni. Quest’ultimi abitano a circa 400 km dalla prima cittadina raggiungibile con la famosa pipeline o dalle catene di dune del Grande Erg Orientale del deserto del Sahara.
E’ proprio da li che con i nostri fuoristrada abbiamo raggiunto El Borma e subito dopo al pozzo di Bir Awin dove abbiamo incontrato un gruppo di Tuareg che provenivano dall’Algeria e che stava facendo abbeverare i loro cammelli. Appena spenti i motori delle nostre auto, il più giovane dei Tuareg si è avvicinato a noi con una brocca metallica e dopo aver sussurrato delle parole in dialetto ci ha offerto del latte di cammella appena munto. Abbiamo pensato che lo scambio con un pacco di biscotti italiani, un imbuto in plastica per travasare l’acqua, e diversi vestiti per i loro bambini, fosse la cosa più indicata alla circostanza.
Un’esperienza unica! La risalita dell’Erg è stata impegnativa e arrivati a Ksar Ghilane ci siamo recati alla scuola. Una minuscola struttura collocata nella vera Ksar Ghilane, e cioè quella vecchia e non quella turistica, ospitava 7 bambini che al nostro arrivo stavano disegnando. Il professore, molto diffidente nei nostri confronti, ha stabilito un contatto pacifico con la nostra organizzazione solamente dopo aver capito che noi eravamo li a consegnare diverso materiale scolastico, solamente perché credevamo in quello che stavamo facendo. Salutata la piccola comunità di Ksar Ghilane ci siamo diretti, via sabbia, a Douz facendo obbligatoriamente una lunga sosta al caffè “le port du desert” dal nostro amico Ahmed.
Resoconto del resoconto:
Abbiamo individuato numerose cittadine arroccate tra Matmata e Tataouine, gente che vive dell’essenziale, luoghi dove i bambini vanno a scuola senza penne ne quaderni, ma ancor più grave senza scarpe.
Abbiamo contattato diverse scuole per bambini in età elementare e media; abbiamo trovato comunità di gente che vive di pastorizia, gente che lavora il grano con la macina in pietra; famiglie con numerosi bambini che si privavano del loro cibo per offrirci un pezzo del loro pane, abbiamo trovato tanta ricchezza nella loro anima; abbiamo conosciuto marginalmente cosa vuol dire vivere la povertà, ma abbiamo conosciuto cosa vuol dire amare il prossimo.
Il nostro gruppo tornerà nel Sahara nel 2003 per una nuova missione.
Lorenzo Bonacorsi & Claudio Coletta e i loro amici ringraziano l’ ONLUS “BnD” per la possibilità che ci ha offerto.
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